Consiglio degli Stati: Previdenza 2020; pensione a 65 anni, scende tasso conversione
Pensione a 65 anni per le donne, pensionamento flessibile tra 62 e 70 anni per tutti, diminuzione dal 6,8% al 6,0% del tasso di conversione per le rendite della cassa pensione e riduzione della deduzione di coordinamento. Sono i “punti chiave” del cosiddetto progetto “Previdenza per la vecchiaia 2020” approvati la scorsa settimana dal Consiglio degli Stati.
Prima di iniziare l’esame particolareggiato della riforma, che prevede la modifica di ben 14 leggi, la Camera dei Cantoni dovrà ancora discutere un altro aspetto delicato del progetto: l’aumento di 70 franchi delle rendite AVS. Durante il dibattito di entrata in materia, il consigliere federale Alain Berset ha ricordato che “se non si fa niente, il deficit annuo potrebbe raggiungere anche 9 miliardi di franchi nel 2030 per il Primo pilastro”. “L’obiettivo della riforma è garantire il livello delle rendite e la sicurezza finanziaria delle assicurazioni sociali fino al 2030”, ha precisato da parte sua la relatrice della commissione Liliane Maury Pasquier (PS/GE).
Approvata – tacitamente – l’entrata nel merito, gli Stati hanno affrontato l’innalzamento dell’età di pensionamento per le donne. “L’obiettivo di portare l’età di riferimento a 65 anni per tutti significa aumentare l’età di pensionamento reale”, ha sostenuto Alain Berset. Oggi le donne in media vanno infatti in pensione a 62,5 anni, ha aggiunto il consigliere federale.
La sinistra avrebbe voluto mantenere invariata l’età pensionabile delle donne. “Non va aumentata finché non ci sarà l’uguaglianza dei salari”, ha sostenuto, invano, Paul Rechsteiner (PS/SG).
Il progetto “Previdenza 2020”, ha poi ricordato Berset, favorisce anche il pensionamento flessibile da 62 a 70 anni. “E sono le donne che approfittano maggiormente di questa possibilità”, ha precisato.
A coloro che andranno in pensione anticipatamente, la rendita AVS verrà decurtata del 6,37% per ogni anno di prepensionamento, contro il 6,8% attualmente, ha spiegato Urs Schwaller (PDC/FR) a nome della commissione. Questo punto è stato adottato dalla Camera tacitamente.
La Camera ha anche approvato con 37 voti contro 7 una sostanziale diminuzione – dall’attuale 6,8% al 6,0%- del cosiddetto “tasso di conversione”, la percentuale applicata agli averi del II pilastro che permette di calcolare la pensione annua.
Il livello delle rendite tuttavia non diminuirà, ha assicurato Berset. Sono infatti previste diverse misure per aumentare il capitale vecchiaia a disposizione al momento del pensionamento. Una di queste è la riduzione della deduzione di coordinamento, la parte più bassa del salario che non è assicurata nel quadro del Secondo pilastro. Attualmente va da 0 a 24’675 franchi, in futuro si fermerà a 21’150 franchi (il salario assicurato andrà dunque da 21’150 a 84’600).
Il Consiglio federale aveva proposto di sopprimere completamente la deduzione di coordinamento. La commissione preparatoria si era però opposta proponendo la riduzione approvata – all’unanimità – la scorsa settimana.
Ats