Ad ottobre, secondo i dati Istat, l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane, è salito passando a 107,5 da 106,1 di settembre: si tratta del valore più alto dall’ottobre del 2007
Vola la fiducia dei consumatori italiani, al top dal 2002, e il Pil del 2015 cresce più delle attese. Buone notizie arrivano dall’Istat e da Bankitalia, anche se in contrasto con i dati diffusi dall’Eurostat dove la crescita dei consumi procapite nell’area euro nel secondo trimestre, invece, risulta ferma. Secondo l’istituto di statistica ad ottobre l’indice di fiducia dei consumatori ha toccato quota 116,9 da 113 del mese precedente: si tratta del valore più alto dal febbraio del 2002, ossia da ben tredici anni. A migliorare sono le stime sia dei giudizi sia delle attese sull’attuale situazione economica del Paese (a -32 da -46 e a 27 da 15, i rispettivi saldi).
Ottimismo anche da Bankitalia: nel 2015 la crescita economica sfiorerà l’1%, superando le previsioni. Lo ha affermato il governatore Ignazio Visco, intervenendo alla 91esima giornata mondiale del risparmio. “La crescita dell’attività nel 2015 – ha sottolineato Visco – potrebbe superare quella indicata nelle nostre proiezioni di luglio (+0,7%, ndr), sfiorando l’1%”. Non solo. L’occupazione aumenta anche grazie alle misure adottate dal governo (dal Jobs act agli sgravi per le assunzioni) e continuerà a sostenere i consumi delle famiglie, secondo il governatore.
Il trend risulta invertito, invece, se si guarda ai dati dell’eurozona dove la crescita dei consumi nel secondo trimestre sta vivendo una fase di stallo, mentre i redditi disponibili hanno segnato una netta frenata. Secondo una statistica diffusa da Eurostat, nel secondo trimestre la crescita reale del redditi procapite disponibili lordi si è attestata ad un mesto 0,1%, a fronte del più 0,9% dei tre mesi precedenti. Nello stesso periodo i consumi procapite reali hanno segnato una variazione nulla, a fronte del più 0,8% del primo trimestre. Una situazione, tuttavia, da cui anche Bankitalia mette in guardia: “Nell’area dell’euro e in Italia – ha detto Visco – pesano in prospettiva i rischi connessi con il rallentamento dell’economia cinese e, più in generale, con l’andamento dei paesi emergenti”.
Mattarella: istituzioni e imprese lavorino per crescita stabile
“I segnali di ripresa lasciano sperare che la più lunga crisi economica dalla seconda metà del Novecento sia finalmente alle nostre spalle”, perciò “è fondamentale che istituzioni e imprese lavorino in sintonia per trasformare questi indicatori in tendenze più stabili e durature”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al X Simposio Cotec Europa a Roma. Secondo il capo dello Stato, infatti, “le previsioni di crescita del Pil sono una sfida politica e sociale che richiama le nostre responsabilità”, soprattutto nei confronti di una “disoccupazione ancora troppo alta in particolare per i nostri giovani”.
Il presidente della Repubblica a metà ottobre aveva già dichiarato che dopo una lunga crisi si registrano “dati incoraggianti di ripresa”, arrivano “segnali di maggior fiducia che tocca ora a noi consolidare e rafforzare”. La ripresa, ha aggiunto il capo dello Stato, “rappresenta una sfida per tutte le istituzioni e per l’intera società, che continuerà ovviamente a esprimere, come è bene, opinioni e interessi diversi, ma ha bisogno per la sua stessa coesione che tornino a crescere le eccellenze e che vengano colte le potenzialità dell’Italia”.
Askanews