Sul sonno ci sono diversi fatti scientifici davvero interessanti, vediamone alcuni
Circa un terzo della nostra vita lo passiamo dormendo, molto tempo quindi e così non sorprende che gli scienziati, psicologhi e fisici sono interessati ai fatti intorno al dormire già da molto tempo.
Una delle prime teorie intorno al sonno viene dal greco Alcmaeon, secondo lui il sonno aveva a che fare con il sangue che veniva trasportato dal vaso sanguigno, quindi via dalla pelle in direzione del torso e questo avrebbe provocato il sonno. Circa cent’anni dopo, anche Aristotele si è dedicato alla scienza del dormire, determinando che dormire è l’opposto di essere svegli, che era concentrato sul cuore di una persona e che era legato fortemente alla digestione. Secondo le sue ipotesi, infatti, ci si addormentava per digerire e appena la digestione era terminata ci si svegliava. Secondo la mitologia greca, il dio del sonno Hypnos ogni notte viaggiava nei paesi facendo addormentare le persone. Per gli antichi egiziani invece, il sonno voleva dire entrare in un posto tra vita e morte, sogni e incubi erano opere degli spiriti. Dedichiamoci però a studi più concreti e soprattutto più recenti sul sonno:
Mattinieri o nottambuli?
Secondo uno studio di 23andMe pubblicato su Nature Communications, sarebbero i geni a decidere se facciamo fatica a svegliarci la mattina, tendendo di rimanere svegli fino a tardi o saltiamo dal letto ben riposati appena suona la sveglia e andando a letto presto la sera. Gli scienziati hanno scoperto che dipende da 15 varianti genetiche che aumentano le possibilità di essere un mattiniere dal 5 al 25%. Inoltre, secondo lo studio, le donne sarebbero più propense a svegliarsi presto.
Il “jet lag sociale”
Conosciamo già il termine jet lag, la condizione in cui ci troviamo dopo un lungo viaggio in aereo avendo attraversato vari fusi orari. Secondo diversi ricercatori europei però esiste anche il “jet lag sociale”, significa che chi per lavoro o altri impegni durante la settimana è costretto ad alzarsi presto e poi, durante il fine settimana, va a letto tardi e di conseguenza si alza più tardi del solito, soffre. Per il nostro corpo, questo cambiamento delle abitudini durante il fine settimana causa effetti molto simili al jet lag che proviamo durante un lungo viaggio, come da Zurigo a New York ad esempio, e questo ogni fine settimana. Le conseguenze di questo “jet lag sociale” non solo sono cambiamenti d’umore, ma anche un rischio elevato per l’obesità.
Donne più propense a soffrire d’insonnia
Secondo la National Sleep Foundation le donne sono doppiamente propense a soffrire d’insonnia nel confronto con gli uomini. I ricercatori presumono che la ragione per questo sono gli ormoni, infatti notti, ma anche giorni, insonni sono stati collegati ai cambiamenti ormonali nella vita di una donna includendo gravidanza, menopausa o il ciclo mestruale. Ma non è tutto, sempre secondo la National Sleep Foundation, insieme ai cambiamenti ormonali anche altre condizioni, come ansia o depressioni avrebbero una forte influenza sull’insonnia.
Il segreto della felicità è nascosto nella sveglia del mattino
Le persone che si svegliano presto ogni giorno, sono nettamente più felici di quelle che dormono fino a tardi. Chi è mattiniero non solo è più contento, ma è anche meno stressato e più sano. Inoltre ha una massa corporea inferiore rispetto a chi dorme di più. Lo ha stabilito una ricerca effettuata dall’Università di Toronto, che ha studiato le abitudini e l’umore delle persone che si svegliano presto e dei nottambuli.