Conclusa la 61a edizione dell’Eurovision song contest. Bella figura ma poca fortuna l’Italia con l’esibizione impeccabile della giovanissima Francesca Michielin
“Tutta l’Ucraina ti ringrazia di cuore, Jamala”. Con questo tweet il presidente ucraino Petro Poroshenko ha festeggiato la vittoria dell’ucraina Jamala con il brano ‘1944’, dedicato alla deportazione dei tartari di Crimea sotto Stalin.
Il tema dell’Eurovision di quest’anno era ‘Come Together’, un invito all’Europa a restare unita nonostante le tensioni legate ai flussi di migranti e ai crescenti nazionalismi, ma nonostante ciò non sono mancate le polemiche per questa vittoria, al seguito della serata tenuta alla Globe Arena di Stoccolma.
Konstantin Kosaciov, presidente della Commissione affari esteri del Senato russo, dopo l’esito, ha affermato che l’Ucraina il prossimo anno organizzerà Eurovision “con il denaro che non ha mai restituito alla Russia” e che “presumibilmente non ha”. Beh non poteva certamente passare inosservato un testo anti-russo nel bel mezzo della crisi tra Kiev e Mosca.
Non per niente il concorrente Russo, Sergey Lazarev, che era arrivato a Stoccolma tra i preferiti, si è visto soffiare la vittoria proprio da una tartara.
Al russo Lazarev sono andati 491 punti con ‘You are the only one’, aggiudicandosi il terzo posto appena dietro all’australiano Dami Im, 511 punti con ‘Sound of Silence’. “Ero certa che quando si canta e si racconta la verità, si è in grado di toccare le persone”, ha invece ribadito la vincitrice ucraina, Susana Jamaladinova, in arte Jamala, 32 anni, riferendosi al testo che le ha permesso di trionfare che racconta il dolore dei tatari deportati dalla Crimea all’Uzbekistan per volere di Stalin perché accusati di collaborare con la Germania nazista: furono deportate circa 200 mila persone, molte delle quali morirono di stenti nelle aride steppe dell’Asia centrale.
Anche l’Italia era presente con Francesca Michielin, la seconda classificata al Festival di Sanremo subentrata agli Stadio dopo che il gruppo ha rinunciato all’Eurovision song contest, lasciando il palco alla Michielin.
La giovane italiana però, nonostante la ottima performance di ‘No degree of separation’ (versione internazionale della canzone Sanremese), non ha avuto giustizia perché si è dovuta accontentare della 16a posizione.
Plausi unanimi sui social network e dalla stampa estera non sono bastati, ma la giovane artista non può che dirsi orgogliosa di essere stata la rappresentante italiana di questo importante palcoscenico musicale: “È stato un onore rappresentare il mio Paese, l’ho fatto con tutta me stessa, con passione ed entusiasmo”, scrive la Michielin sulla sua pagina Facebook.
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