David Robson, reporter della BBC, ha voluto mettersi nei panni di un ladro scoprendo che questi hanno caratteristiche davvero interessanti e molto sorprendenti
Come ci si mette nei panni di un ladro? È facile, grazie ad un programma di realtà virtuale, creato da Claire Nee, psicologa dell’università di Portsmouth in Inghilterra, proprio per capire cosa succede nella mente di un ladro. È stato possibile così per il reporter della BBC, David Robson, grazie a Nee, vedere la realtà con gli occhi di un ladro.
Le ricerche di Nee sono iniziate molto prima, in diversi carceri la psicologa forensica, ha parlato con diversi ladri, intervistandoli sulle loro strategie e i loro segreti, che a sorpresa di Nee sono stati molto aperti: i ladri “sono incredibilmente annoiati – commenta Nee e dice – Così sono davvero contenti che qualcuno sia interessato in quello che fanno”.
In generale Nee ha sottolineato anche che in passato “si pensava dei delinquenti che fossero impulsivi, indiscriminati, opportunisti; non si pensava di loro che fossero molto intelligenti perché solitamente sono poco ben educati”.
E Robson continua: “E questo è stato un errore. Nee ha scoperto che i ladri hanno un cassetto cognitivo complesso, pieno di abilità avanzate e automatiche, come un giocatore di scacchi o un asso di tennis. Se vogliamo prevenire crimini futuri, dobbiamo renderci conto di questo”.
Quindi come agisce un ladro? Il tutto inizierebbe già molto prima del giorno del delitto, spiega Robson nel suo articolo per la BBC. “Quando lui (o lei) inizia ad avere bisogno di soldi, il ladro inizierà a registrare obiettivi potenziali durante le attività quotidiane, come portare a spasso il cane. Sono sorprendentemente flessibili e potrebbero cambiare idea da un momento all’altro se vedono ad esempio che in un’altra casa l’accesso – grazie ad una finestra o ad una porta aperta – risulta più facile”, spiega Robson.
Il furto virtuale di Robson
“Ero scettico dell’affermazione di Nee che (essere ladro ndr) richieda molte doti e mi chiedevo ‘quanto può essere difficile?’ mentre sono entrato in casa. Però anche se sapevo di dovermi concentrare sugli oggetti piccoli, portatili, di alto valore, i miei occhi non li registravano. La mia mente correva, ma non trovavo niente – così sono andato per gli oggetti grandi, ingombranti. Invece di essere un abile criminale, risulto un bambino iperattivo in cerca delle uova di Pasqua”, è questa la testimonianza del momento in cui Robson ha cercato di fare il ladro.
Cosa abbiamo imparato da questo esperimento?
Nel suo articolo Robson spiega che praticamente tutti i ladri con un po’ di esperienza seguivano la stessa strategia: prima le stanze ai piani di sopra poi i soggiorni ai piani di sotto. Per strada, scoprivano facilmente le tasche con i portafogli o le carte di credito, come anche vestiti firmati, gioielli o altri oggetti piccoli di valore, lasciando da parte oggetti elettronici che perdono subito valore. “Con una media di soli 4 minuti in casa i ladri hanno accumulato £1000 (CHF 1’428)”, spiega Robson e un ladro ha detto a Nee: “L’avrei potuto fare ad occhi chiusi”.
Per quanto riguarda la prevenzione, la migliore strategia, secondo Nee, a parte chiudere sempre porte e finestre, è quella di far finta che qualcuno sia a casa, perché quasi tutti i ladri da lei intervistati hanno dichiarato di evitare l’incontro faccia a faccia. Magari prima di uscire si grida “ciao” per dare l’impressione che qualcuno sia ancora in casa, anche se non c’è nessuno, spiega Robson.
I ladri sono più intelligenti di quanto si pensi
La migliore strategia contro i ladri? Far finta che qualcuno sia in casa!
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