Sono gli ultimi giorni di campagna elettorale per le amministrative. Una campagna elettorale inedita, senza precedenti. Si dice che è il segno dei tempi. Se questo è il nuovo, aumenta la preoccupazione per un futuro non privo di incognite. L’attenzione nel confronto elettorale è rivolta ai futuri equilibri politici. I temi dei comuni rimangono ai margini.
Il presidente del Consiglio, in particolare, non si espone eccessivamente nel dibattito elettorale ma punta tutto sul referendum sulla legge elettorale del prossimo ottobre. Appare disinteressato all’appuntamento del 5 giugno e questo si può capire per due ordini di motivi.
Il primo: pensa che i risultati per il suo partito non saranno positivi, un partito che diviene sempre di più un ostacolo al suo progetto. Secondo: è convinto di puntare tutto sul successo referendario per rendere definitiva la riforma dell’assetto repubblicano e liquidare definitivamente i rimasugli delle formazioni politiche iniziando dal “suo” Pd per impiantare un partito unico con il corollario di partitini satellitari.
La partita, dunque, proietta una luce sinistra sulla nostra democrazia di cui si é avviato lo svuotamento con le riforme. Non c’è, dunque, un progetto Paese che passa attraverso le autonomie locali, ma un disegno di ristrutturazione, di smantellamento dei vecchi equilibri istituzionali. Il passaggio del 5 giugno è solo un passaggio.
Conta solo il referendum. Allora tutto dovrà essere cambiato. La fonte di legittimazione non sarà più la comunità dei cittadini ma la irradiazione di indirizzi dall’alto. È questo “alto” che bisogna garantire. E in questo Renzi è coerente. Mentre una area culturale, di operatori della informazione è ricattata e si è arresa! Parlavamo di partito unico con la costellazione dei satelliti. E allora il ruolo di Verdini è illuminante. È questo il segno dei tempi: trasversalità senza politica ed etica.
C’è una area che non cede? Una realtà di uomini liberi che abbia orgoglio e dignità? Io ritengo di si. É quell’area centrale che coltiva ideali e valori. È l’area che non ha accettato abiure. E non è detto che sarà bruciata nei roghi. Questa è una storia da scrivere e speriamo che sia una pagina di riscatto politico e morale!
Mario Tassone
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