I nipoti di nonni immigrati dovrebbero ottenere più facilmente il passaporto rossocrociato, ma a certe condizioni
Il Nazionale si è allineato la scorsa settimana alla versione più severa decisa dagli Stati, per uniformare a livello nazionale la naturalizzazione agevolata per i giovani stranieri di terza generazione.
La Camera del popolo si era mostrata in un primo momento meno esigente, ma sotto la pressione dell’UDC – che teme la “svendita” della nazionalità svizzera – e dei “senatori” – preoccupati per la perdita della competenza cantonale – ha ora accettato una linea “più dura”.
I nipoti di immigrati potranno ottenere il passaporto elvetico solo se rispetteranno alcuni criteri. Almeno uno dei nonni deve essere nato in Svizzera o aver avuto un permesso di dimora (B). Almeno uno dei genitori, inoltre, deve essere stato in possesso di un permesso di domicilio (C), aver soggiornato almeno dieci anni in Svizzera, frequentando le scuole obbligatorie per almeno 5 anni.
La persona interessata alla naturalizzazione deve essere nata in Svizzera, essere in possesso di un permesso C e aver frequentato la scuola dell’obbligo per cinque anni. Questi criteri – cumulativi – voluti dal Consiglio degli Stati sono più severi, specie per quanto riguarda l’esigenza del permesso di domicilio.
Il Nazionale, al contrario, ha mantenuto una divergenza con la Camera dei cantoni riguardo al possesso del permesso di dimora dei nonni: con 115 voti contro 72 e 2 astenuti, ha ribadito una versione più “soft”, secondo la quale è sufficiente che i nonni possano “provare” di disporre di un permesso, poiché non è sempre possibile produrre i documenti originali.
Fino a 25 anni
La sinistra e taluni deputati borghesi si sono invece battuti invano contro un altro giro di vite deciso dai “senatori”: le domande di naturalizzazione agevolata non potranno più essere depositate dopo il compimento dei 25 anni. “Si tratta di evitare che il candidato possa schivare i suoi futuri obblighi militari”, ha spiegato Philippe Nantermod (PLR/VS).
“Questo non è un criterio pertinente a misurare l’integrazione di una persona”, ha deplorato Cédric Wermuth (PS/AG). “Alle qualificazioni per i Mondiali di calcio del 2010, solo due degli undici titolari della nazionale svizzera erano stati giudicati idonei al servizio. E tra i 23 convocati nel 2014 in Brasile, soltanto sei avevano prestato servizio militare”, ha ricordato il socialista argoviese.
Per evitare che migliaia di stranieri siano privati di una naturalizzazione agevolata, il Nazionale ha tuttavia fatto un passo in loro favore: i nipoti di immigrati che avranno più di 25 anni al momento dell’entrata in vigore del progetto, avranno ancora cinque anni per depositare la domanda.
Regolamentazione uniforme
Attualmente la legge non prevede nessuna facilitazione per ottenere il passaporto rossocrociato. I cantoni sono però liberi di concedere condizioni agevolate agli stranieri di terza generazione, e 16 di essi lo hanno già fatto. Il progetto, basato su un’iniziativa parlamentare di Ada Marra (PS/VD), chiede che tale prerogativa diventi di competenza della Confederazione e che vi sia una regolamentazione uniforme su scala nazionale. I cantoni che concedono già facilitazioni potranno comunque continuare a farlo.
La legislazione attualmente in vigore non include alcuna agevolazione per i giovani stranieri, a eccezione del fatto che il tempo trascorso in Svizzera fra i 10 e i 20 anni vale il doppio.
La revisione che entrerà in vigore prossimamente non prevede grandi cambiamenti: semplicemente, gli anni che valgono il doppio saranno quelli compresi tra gli 8 e i 18 anni e la durata minima del soggiorno dovrà essere di dieci anni.
ats