Dal 5 ottobre il nuovo programma su Rai2
Si chiama “Italia”, come il dirigibile col quale il generale Umberto Nobile si proponeva per la prima volta di volare fino al Polo Nord nel 1928, il programma che segna il ritorno di Michele Santoro sulle reti Rai dopo l’esperienza su La7. Un programma che viaggerà attraverso il nostro Paese per raccontarne i pregi e le contraddizioni. Un viaggio, ma anche un grande evento in diretta arricchito da contributi filmati, per parlare in maniera approfondita del nostro Paese.
A svelare le prime indiscrezioni lo stesso presentatore, a margine di un incontro alla Mostra del cinema di Venezia per la presentazione del film documentario Robinù, un’inchiesta choc sui baby boss della camorra: “Sarà una puntata da Napoli”, ha dichiarato ai giornalisti senza anticipare altro.
“Preparo un programma in sei serate di cui le prime 4 avranno al centro un reportage commentato in diretta da una piazza e due ‘M’: un nuovo formato sperimentale il cui titolo sta per Metropolis di Fritz Lang, per Michele, per Mostro – ha aggiunto scherzando il presentatore – in cui cinema, teatro, ricostruzione e inchiesta si intrecciano”. Alla domanda se Robinù, che vede il suo contributo alla regia, potrebbe essere visto sulla Rai, risponde: “Mi farebbe piacere che la Rai lo trasmettesse in prima serata, sarebbe una scelta editoriale. I nuovi vertici dell’azienda hanno tutti gli strumenti culturali per farla, senza scambiare questo per una provocazione, la tv è innanzitutto una scelta politica. Sarebbe un peccato che prima si vedesse sulla pay”.
Dunque dopo anni di assenza dal Servizio Pubblico, Michele Santoro torna in Rai dopo le esperienze concluse non sempre in modo positivo. Appartiene alla storia della sua esperienza nelle reti pubbliche infatti anche Annozero, il talk show da lui condotto sul secondo canale della Rai dal 2006 al 2011, prima che il programma non fosse riconfermato in palinsesto.
Era il giugno 2011, infatti, quando Santoro e la TV di Stato presero due strade diverse e il programma record di ascolti chiuse i battenti senza più riaprirli. Dalle sue ceneri è poi nata la nuova trasmissione di Michele Santoro, Servizio pubblico, su La7 condotta dal giornalista dal 2012 al 2015, quando lo stesso giornalista ha commentato la scelta di chiudere il suo programma, perché, come aveva già ripetuto in più occasioni, il genere del talk show “è in crisi”. La carriera del giornalista inizia prestissimo: in televisione, dopo una breve esperienza agli esteri del TG3, dove fu anche vicedirettore della testata, ha realizzato speciali e settimanali su Tresette, Oggi dove, Specialmente sul Tre e Tg terza. È stato autore e conduttore di vari programmi come Samarcanda, Il rosso e il nero e Tempo Reale.
Si è cimentato anche nel mondo della scrittura e nel 1991 ha pubblicato il libro “Oltre Samarcanda”, seguito, nel 1996 da “Michele chi?”.