La Juventus stacca Roma e Milan a -7, continuano a sorprendere Atalanta e Lazio, riparte il Napoli, Inter in lieve ripresa, squadre in coda tutte sconfitte
Il 13° turno è favorevole alla Juventus. Contro il Pescara svolge il suo compito con ordinaria amministrazione e risparmia energie in vista della delicata gara di Siviglia in Champions League. Quando non segna Higuain, ci pensano gli altri per il minimo indispensabile e Allegri ha la possibilità di fare esordire in Serie A, Mose Kean, classe 2000. Tutto facile per la Juventus contro un Pescara come sempre propositivo, ma poco concreto sotto porta.
Non appena la Roma diventa l’anti Juventus, la squadra di Spalletti sbaglia la prima gara decisiva per diventare squadra con ambizioni da scudetto e ricade nelle sue amnesie, smarrendosi quando dovrebbe giocare da grande squadra. Incomprensibile l’atteggiamento rinunciatario nella ripresa, dopo un’ottima prima parte, quando l’Atalanta indirizza la gara sull’agonismo e la corsa, combattendo su ogni pallone e dominando i giallorossi che si sono fatti schiacciare sul piano della lotta. I bergamaschi sono in una forma strepitosa e fanno valere al meglio le loro potenzialità, gestite dall’ottimo lavoro di Gasperini, bravo a interpretare le gare e ridisegnare la squadra quando è in difficoltà. È quello che non riesce a Spalletti, almeno in parte, di infondere ai suoi giocatori la mentalità vincente e la concentrazione per tutta la gara per riuscire a gestire il vantaggio e difendersi con ordine. Inspiegabilmente invece si adagia, lascia il controllo della gara agli avversari ed è impotente nel reagire alle difficoltà. La scarsa personalità non fa un gruppo coeso che punta a vincere lo scudetto.
Neanche il Milan riesce a tenere il passo della capolista, ma nessuno lo chiede alla squadra di Montella, che si fa rimontare dall’Inter in un derby combattuto e sostanzialmente giusto nel punteggio di 2-2. I rossoneri, nell’ultimo derby (forse) dell’era Berlusconi, al quale la curva Sud ha dedicato una coreografia di ringraziamento, hanno confermato di essere una squadra quadrata con un’idea di gioco basata sulla fase difensiva, dove è tatticamente perfetta, ma spesso poco coraggiosa nella manovra d’attacco. Brava in interdizione, si chiude spesso nella propria trequarti, lasciando Bacca solo in avanti, ma quest’atteggiamento non sempre paga, soprattutto contro avversarie più dotate. Al 92’ Perisic salva l’Inter sfruttando una disattenzione della difesa rossonera su un calcio d’angolo. La nuova Inter di Pioli ha fatto un primo passo fuori dalla crisi e ha giocato una partita di ottimo livello mettendo in mostra i propri mezzi: corsa e pressing e giocatori di talento pronti a decidere le gare. Il suo lavoro Pioli dovrà concentrarlo sulla fase difensiva, che in occasione dei gol del Milan ha visto i nerazzurri impreparati.
Il ritorno al gol di Insigne (doppietta) permette al Napoli di tornare alla vittoria e dare un calcetto alla crisi. È stato decisivo Insigne che ha permesso alla squadra di Sarri di sbloccare la gara contro l’Udinese, che per tutto il primo tempo ha giocato alla pari in una gara con poche emozioni. La reazione dei friulani c’è stata e hanno accorciato con Perica, ma Reina non ha corso altri pericoli. Il Napoli è stato superiore tecnicamente e nel gioco, fattori che al termine si sono rivelati determinanti e hanno permesso di gestire il vantaggio per una vittoria meritata. Ora il Napoli si concentrerà sull’impegno di Champions League con più serenità, ma sarà una gara da non fallire contro la Dinamo Kiev per sperare di raggiungere gli ottavi. Serviranno più intensità e determinazione. In parole povere, il miglior Napoli.
Sognare l’Europa è lecito anche per la Lazio che continua a sorprendere e contro il Genoa raccoglie l’ottavo risultato utile consecutivo. Sale al terzo posto a un solo punto dalla la Roma che affronterà fra sue settimane. La squadra di Inzaghi ha personalità e determinazione nel reagire alle difficoltà, è un gruppo di giocatori talentuoso che esprime una manovra d’attacco avvolgente. Il Genoa è stato avversario ostico fino al gol del pareggio, poi ha mollato senza sapere reagire all’incisività dell’attacco laziale. Vede l’Europa anche il Torino che vince a Crotone con una doppietta di Belotti, che ha sbloccato una gara complicata solo all’80’. I calabresi hanno eretto un muro che ha permesso di tenere equilibrato l’incontro, prima di soccombere allo scatenato attaccante granata. Bravo il tecnico Mihajlovic che nell’ultimo quarto d’ora ha tentato di vincere la gara con quattro attaccanti per raddrizzare una prestazione fino al quel punto scialba. Il Crotone resta inchiodato all’ultimo posto, ma non distante (5 punti) dal quart’ultimo che vale la salvezza. Resta in scia delle prime posizioni la Fiorentina che ha vita facile sul campo dell’Empoli e in attesa di recuperare la partita col Genoa, che potrebbe avvicinarla al Napoli in caso di vittoria. Gara senza storia, dopo qualche sofferenza, decisa da due doppiette di Bernardeschi e Ilicic. L’Empoli è bravo solo nel primo tempo, ma senza incidere in attacco, poi molla mentalmente dopo lo 0-2. Per i toscani di positivo solo la posizione fuori dalla zona retrocessione e le sconfitte delle dirette avversarie: Crotone, Palermo e Pescara. Tre punti d’oro per la Sampdoria arrivati dopo una spettacolare rimonta da 0-2 sul Sassuolo in 18 minuti.
I protagonisti della vittoria sono Muriel e Quagliarella (100 gol in A) una coppia d’attacco affiatata che sa cambiare le partite e concretizzare al meglio il lavoro dei compagni. Giusta la vittoria per i blucerchiati, ma il Sassuolo ha i suoi demeriti e dovrà riflettere sugli errori. Di Francesco non riesce a scuotere la sua squadra in emergenza e cade nel baratro della zona retrocessione dopo la quarta sconfitta consecutiva. Il Chievo si aggiudica, grazie a un gol di Gobbi, una sfida avara di emozioni e dominata dalla tattica e dalla paura di perdere. Il Chievo torna alla vittoria e scavalca proprio il Cagliari in classifica. I sardi tornano a casa senza punti, puniti per una prestazione abbastanza rinunciataria. Due aspetti diversi nella gara tra Bologna e Palermo. La squadra di Donadoni torna alla vittoria dopo un lungo periodo e riscopre Destro decisivo. Il Bologna raccoglie tre punti pesantissimi grazie a una prova di carattere che ha permesso di rimontare il vantaggio del Palermo. I siciliani sono sempre più in crisi dopo la sesta sconfitta consecutiva. Al Palermo non basta una prestazione positiva nella manovra, perché la concretezza non è la sua forza e non ha la capacità di gestire i vantaggi. La classifica resta critica.
G.S.
foto: Ansa