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22 November 2024
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Svizzera

Anziani a Natale: mai più soli!

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Le festività natalizie sono un momento speciale per molti, ma non per tutti. Chi ha vissuto queste feste nella gioia e ha provato cosa vuol dire condividere questi momenti, una volta che è da solo, come capita a molti anziani, vive il periodo natalizio con grande tristezza e nel ricordo del passato. Per fortuna abbiamo riscontrato in Svizzera un importante sostegno per tutti gli anziani soli, in difficoltà economiche o malati, da parte di diverse associazioni e centri che promuovono attività ed eventi tutto l’anno, ma in particolar modo proprio in questi giorni di festa. Per questo motivo abbiamo deciso di dare voce a chi si occupa di chi è più in là con l’età, chi fa tanto e chi cerca di fare sempre di più, pur nella difficoltà dell’impresa. È importante sapere che anche chi è solo può contare su un aiuto, su un sostegno o anche della piacevole compagnia degli altri. Perché a volte il regalo perfetto non è sempre quello che si trova sotto l’albero, ma quello che abbiamo accanto!

oasi_img_7632Addolcire le feste a chi è solo!

Anche nelle case di cura dove vivono tanti italiani il Natale è un periodo speciale.
Nei piccoli reparti mediterranei gestiti dalla Fondazione Alterswohnen in Alsbisrieden (Sawia) – le due Oasi di cui spesso abbiamo scritto in queste pagine – si intensificano le visite di figli, nipoti, parenti ed amici. Chi gode ancora di discrete condizioni di salute esce dalla casa di cura e va a trascorrere almeno una giornata di festa in famiglia.
“Natale è una giornata di ricordo per tutti – dice la signora M. che dopo la morte del marito ha vissuto da sola più di vent’anni e da due anni circa vive in una delle due Oasi – non mi sento sola però perché vado a mangiare dai miei figli, ci sono le mie nuore, i nipoti e sono contenta”.
Per chi non ha più nessuno invece il Natale può essere un momento difficile. La signora D. ha lasciato quest’anno il suo appartamento per venire in casa di cura, il suo stato di salute non le consentiva più di vivere sola, dopo che le era morto il marito nel 2010 e nel 2001 avevano già perso la loro unica figlia: “Quando c’erano loro – ci dice – ogni Natale facevo l’arrosto con le patate al forno e l’insalata. Era il nostro piatto preferito. Quando sono rimasta sola è diventato un giorno triste, da non festeggiare. Ora che sono qui, insieme ad altra gente, penso che andrà meglio”.
Per questo il personale delle case di cura presta in questi giorni particolare attenzione nel cercare di creare un clima di festa, con decorazioni, presepe, albero di natale, canti natalizi e qualcosa di speciale in cucina, che ricordi ai nostri emigranti i pranzi tradizionali passati in famiglia.
Così si addolciscono le naturali malinconie e nostalgie degli anziani rimasti soli, organizzando attività e momenti di festa in cui possano comunque sentirsi parte di una comunità affettuosa e familiare.
Simona Migliorini
Fondazione Alterswohnen
in Alsbisrieden (Sawia)

Solitudine nell’anzianità:un problema non solo a Nataleteam-del-centro

Nel periodo dell’Avvento c’è più attenzione verso temi quali solitudine o indigenza. Molti si rivolgono a Pro Senectute per conoscere le proposte rivolte a persone anziane sole

Per esperienza, Pro Senectute sa che i contatti personali e i rapporti sociali sono importantissimi nell’anzianità. La solitudine, infatti, può colpire anche chi non la cerca: qualche amico muore, la mobilità diminuisce, oppure il budget limitato costringe a rinunciare alle attività nel tempo libero. E così capita che nelle case di alcuni anziani l’unica persona a suonare il campanello durante la settimana sia l’addetta del servizio pasti a domicilio di Pro Senectute o l’operatore Spitex che somministra i farmaci.
Essere soli non significa per forza sentirsi soli. Molti non lo sanno, ma Pro Senectute, oltre alla consulenza gratuita, offre un’ampia gamma di corsi e iniziative per il tempo libero. I corsi di sport o di informatica, le gite e i viaggi permettono di stringere legami interpersonali. Vi sono poi molti volontarie e volontari che fanno visita periodicamente alle persone anziane, le aiutano a fare la spesa o contribuiscono al servizio trasporti. Per informazioni sui servizi nella vostra regione potete consultare il sito www.prosenectute.ch o chiamare lo 044 283 89 89.
Per concludere: chi è solo non lo è soltanto a Natale. Due chiacchiere sulla soglia di casa o una visitina spontanea possiamo farle tutti, vecchi o giovani, a Natale, a Pasqua o un mercoledì qualsiasi.
Lukas Loher
responsabile Settori specializzati Pro Senectute Svizzera

 

L’anziano è dimenticato da tutti!

Il Centro “La Bella Età”, condotto dall’Associazione “LA TERZA ETÀ” è aperto dal 18 gennaio 2016, così, a quasi un anno dall’apertura, abbiamo chiesto a Leonardo La Nave, ideatore del progetto, com’è andata questa prima fase. Ci rincuora sapere che la sua risposta è positiva, anche se non sono mancate le difficoltà iniziali

Un sogno che giorno dopo giorno si è trasformato in realtà, vedendo favorire lo sviluppo di nuove relazioni e amicizie, i rapporti sociali furono logorati dai tanti anni trascorsi solo nelle attività lavorative e professionali, gli amici di un tempo sono ormai un fievole ricordo mentre al Centro è facile socializzare. Facile perché bisogna poter occupare il tempo libero in attività interessanti di creatività, di fantasia, di gioco e di racconti di vita professionali in cui si cimentano molto volentieri. Due volte al mese si organizzano pomeriggi danzanti presso la sala della chiesa svizzera, acqua, caffè e un dolce sono offerti, i partecipanti fanno solo una offerta libera e si balla con musica dal vivo “questi pomeriggi sono molto frequentati, non solo dagli italiani, ma anche dagli svizzeri il che favorisce anche lo scambio tra le varie culture” per favorire l’integrazione, dice La Nave.
Una volta al mese, inoltre, si organizza un evento informativo, con informazioni utili per i connazionali, qualche volta si mostra un film o si invita un relatore che spiega questioni attuali, come con la Spitex aiuto a domicilio, i Patronati, pensioni, IMU e altro. Con la Croce Rossa stiamo facendo un corso sull’allenamento della memoria e un corso di tedesco per gli ultra 55enni tutto gratuito. Inoltre stiamo allestendo la possibilità di instradare un corso per apprendere le prime nozioni di computer.
Uno dei punti su cui il team sta lavorando in questo momento è la presenza femminile, che è minore di quella maschile. “Le donne sono più impegnate in casa ad accudire i lavori domestici, sebbene pensionate hanno meno tempo libero degli uomini, sono molto isolate in casa, forse per abitudine gli uomini escono di più incontrando gli amici per una partita a carte o bere un caffè al bar, le donne dedicano ancora molto tempo alla famiglia, svolgendo quasi tutte le faccende domestiche come da antiche abitudini. Ora, tante delle nostre connazionali fanno le babysitter accudendo i nipotini spesso quasi a tempo pieno. Questo impegno, in prevalenza femminile, lascia spazio e più tempo libero agli uomini, gli uomini si inseriscono più facilmente negli ambienti esterni sia perché più abituati e un po’ perché conservatori di vecchie tradizioni…” Per redimere il concetto e dare alle donne qualche opportunità di trascorrere un paio d’ore con le loro amiche al “Centro la bella età” si organizzano per loro delle attività che piacciono e preferiscono: lavori all’uncinetto, di taglio e di creatività in genere.

Sono importanti le istituzioni
Ma non è l’unico punto sulla lista su cui concentrarsi al quale pensa, un aspetto è di sensibilizzare le autorità affinché s’impegnino con provvedimenti specifici a seguire il tema degli anziani e le loro esigenze. “Le Istituzioni Amministrative hanno avuto parole di elogio per l’iniziativa ed anche la disponibilità a sostenerla ma si sa che la burocrazia ha i suoi tempi, e siamo fiduciosi che il tempo e gli svizzeri faranno la loro parte. La Confederazione dal 2008 si sta interessando agli anziani, un numero in continuo aumento dirò anzi che vorrebbero recuperare il tempo perso – dichiara La Nave e continua – Dovremmo ricordarci che, fummo chiamati in Svizzera come braccia o solo come forza lavorativa, ora grazie alla buona condotta di tutti noi italiani siamo diventati “un modello di integrazione ben riuscita”.
Inoltre La Nave sostiene che “fiducioso dico che nasceranno tanti “Centri la bella età”, dove verrà dedicato agli anziani lo stesso tempo ed energie che sono dedicate ai giovani: a Köniz, comune di 40mila abitanti, ci sono sette centri per i giovani, mentre per gli anziani solo tre pomeriggi in uno spazio da condividere pagando l’affitto, questo significa togliere e mettere i tavoli ogni volta, un lavoro pesante che le nostre volontarie chiaramente fanno malvolentieri. Un numero elevato di centri giovanili, esiste anche a Berna e forse in tutta la Svizzera”.
Tempo fa il team del Centro ha richiesto al comune di Köniz “una lista per sapere quanti anziani italiani ci fossero, ebbene ricevemmo una lista di 400 persone over 60 con nazionalità italiana mentre non venivano più conteggiati i cittadini con la doppia nazionalità, noi italiani siamo il gruppo di stranieri più numeroso, arrivato per primi siamo ormai nell’inventario dell’emigrazione. Può essere di grande conforto sapere che noi italiani siamo ben inseriti nella situazione sociale di questa nazione tanto che ci ritengono ormai parte integrante della popolazione Svizzera che non ha più bisogno di attenzioni. Non per questo però dobbiamo essere ignorati anche dalle istituzioni italiane che fanno la stessa considerazione, non so se qualcuno qualche volta si ricorderà di noi anziani in svizzera. Non mi risulta che esiste qualche voce che dia dei finanziamenti per gli anziani o per sostenere le spese di gestione del centro. Ci stiamo ancora dando da fare per avere un arredamento decente e perché no, anche un altro locale conforme alle nostre attese. L’impressione è che l’anziano sia dimenticato da tutti, ora le attenzioni sono rivolte ai rifugiati ai nuovi arrivi, ai giovani, ritengo perfettamente giusto e umano ma almeno non dimentichiamoci di chi ha portato alto il nome del nostro Paese”, si nota un certo tono critico in La Nave. Più volte si capisce che il team tante volte si sente abbandonato dalle istituzioni, però La Nave ribadisce: “Nessuna critica! I Com.It.Es credo che avrebbero tanta buona volontà di avvicinarsi alla collettività italiana, ma, purtroppo è un altro di quegli organismi che non ha nessuna voce concreta in capitolo perché non hanno mezzi economici”. Senza aspettare che le istituzioni con il tempo intervenissero ha voluto, sollecitato dalle frequenti richieste degli amici anziani che un anno fa La Nave ha realizzato questo suo progetto e se funziona, grazie soprattutto a chi si mette a disposizione volontariamente ha avuto un buon inizio, capiamo che per gli anziani di Berna c’è ancora molto da fare!

 

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