Il freddo è arrivato, quello vero, quello pungente che fa male soprattutto a chi non è ben attrezzato. È incredibile come sia esploso improvvisamente e ci abbia colti tutti impreparati, lasciandoci anche un po’ stupiti per la violenza con cui si è abbattuto ma anche per le immagini singolari e quasi rare delle nostre spiagge al sud d’Italia imbiancate dalla neve. Sembra strano dirlo, eppure non ci si abitua mai al vero freddo: anche se adesso esistono riscaldamenti ed indumenti adatti per affrontare al meglio la morsa gelida, quando arriva la sopportiamo per forza sperando che passi in fretta.
E il nostro pensiero va agli anni passati, gli anni delle prime immigrazioni italiane in Svizzera quando soprattutto chi arrivava dalle parti più calde dell’Italia si trovava per la prima volta al cospetto del freddo, anzi del Freddo e della neve. In alcune interviste ai nostri connazionali la cosa che più risaltava era proprio come il freddo fosse stato uno dei problemi d’adattamento più grande. C’è chi si ricorda del lago di Zurigo ghiacciato su cui si andava a pattinare (pare che l’ultima volta avvenne nel lontano 1963), chi ricorda varchi aperti tra la neve ad altezza uomo ad uso di strade, chi non dimentica le notti talmente fredde tanto da risvegliarsi sotto le coperte ghiacciate. Si potrebbe pensare che grazie al miglioramento climatico degli ultimi anni (non si registrano più fenomeni come quelli appena citati) e soprattutto delle condizioni di vita, non sentiamo più di gente che muore di freddo. Invece non è così perché questa improvvisa ondata di gelo – che poi tanto improvvisa non è visto che siamo in pieno gennaio – ha fatto una vera e propria strage. Il freddo da record di questi giorni ha messo in ginocchio tutta l’Europa e purtroppo è stato letale per molta gente. In particolar modo in Italia e in Polonia nell’ultima settimana si sono registrati decine di decessi a causa delle basse temperature. E non si tratta solo di incidenti o di persone malate.
Si tratta anche di giovani, di uomini che vivono nell’indifferenza di tutti i giorni e nell’indifferenza sono morti. A tanto gelo, loro di sicuro non erano attrezzati! Le vittime che hanno perso la vita a causa del gelo non erano solo italiani ma soprattutto immigrati. Dopo i primi decessi sono partite azioni umanitarie e sono stati aperti centri d’accoglienza messi a disposizione dei tanti senza tetto che rischiano in questi giorni di morire. Peccato che non sia stato fatto prima, perché forse il freddo di questi giorni sarà stato pure improvviso ma non inatteso, perché prima o poi, si sa, l’inverno arriva per tutti e non sarebbe male farci trovare preparati, almeno per una volta!