Fegato e reni sarebbero gli organi più a rischio
Proteine sul banco degli imputati: fondamentali in un’alimentazione equilibrata, perché danno energia e sazietà, abusarne può però portare ad una serie di disturbi fastidiosi se non a vere e proprie patologie alcune delle quali anche gravi.
Cerchiamo di capire allora i pro e i contro e, soprattutto, in che quantità, secondo gli esperti, bisognerebbe assumerle senza correre rischi. Le proteine sono i costituenti fondamentali delle nostre cellule: riforniscono i tessuti degli aminoacidi necessari per i processi di rinnovamento cellulare e difendono l’organismo da sostanze esterne ed estranee, rinforzando il sistema immunitario; assumerle nella giusta quantità ha poi anche altri vantaggi, quali l’abbassamento della densità calorica, motivo principale delle diete iperproteiche che se da una parte fanno raggiungere risultati soddisfacenti in poco tempo, dall’altro, a causa della carenza di molti nutrienti, tra cui vitamine, minerali e fibre, possono causare una serie di problemi quali stitichezza, stanchezza, mal di testa, disordini del ciclo mestruale e problemi al fegato e ai reni.
Infatti, troppe proteine provocano un eccesso di scorie azotate, che sottopongono i reni e il fegato ad un lavoro superiore per eliminarle: queste sostanze passano dal fegato ai reni e poi vengono eliminate attraverso le urine.
Inoltre, molti cibi ricchi di proteine sono derivati animali, a loro volta ricchi di colesterolo, ovvero di grassi saturi dannosi per la salute. Per dieta ‘iperproteica’ gli scienziati definiscono un apporto di almeno il 20% derivante da proteine; una dieta ‘ipocalorica’ prevede invece un apporto in proteine di meno del 10%. Per questo motivo, gli esperti consigliano di consumare da 0,8 a 1g di proteine per chilo di peso al giorno, cercando di non eccedere.
Un eccessivo consumo di proteine può dunque essere dannoso, specialmente se si tratta di proteine di origine animale come quelle della carne rossa, del latte e dei derivati come il formaggio. Per quanto riguarda le proteine del pesce, invece, gli scienziati ritengono non vi siano evidenze che possano essere dannose allo stesso modo.
Quando i limiti di sicurezza vengono superati e si assumono troppe proteine, l’organismo va in sofferenza e invia una serie di segnali ai quali si farebbe bene a prestare attenzione. Sono infatti piccoli segnali di alterazioni, non ancora pericolose per il nostro organismo ma che funzionano da campanellino d’allarme ad indicare che uno squilibrio è già in atto. Uno dei primi indicatori di un surplus proteico è l’umore, che scende ‘sotto i tacchi’.
Anche sentirsi stanchi e deconcentrati durante il pomeriggio può essere il segnale di un eccesso proteico nell’organismo, con relativo deficit di zuccheri nel cervello, che dà quindi l’impressione di perdere colpi. Esagerare con le proteine indica che si sta riducendo l’assunzione di carboidrati e questo è rischioso, perché i carboidrati sono la fonte primaria di energia per il cervello e una loro carenza rende molto difficile la concentrazione.
Occasionali esagerazioni possono dunque non causare disturbi preoccupanti o invalidanti, mentre una prolungata dieta ipercalorica può seriamente intaccare la funzionalità di organi quali reni e fegato, oltre ad aumentare il rischio di altre patologie correlate ad un’alimentazione non corretta, quali ipertensione, infarto o ictus.