A causa della querela da parte della candidata sindaco di Genova Marika Cassimatis ‘depennata’ dal MoVimento per volere del garante Grillo
Non va giù la candidata sindaco 5 stelle Marika Cassimatis che ha vinto le primarie a Genova e Grillo decide di farla fuori dal MoVimento, e lo fa attraverso un post del 17 marzo che il leader pentastellato pubblica sul suo blog e con il quale intendeva annullare il risultato delle Comunarie di Genova.
La Cassimatis, secondo la procedura del MoVimento, era stata scelta dal voto online, aperto agli iscritti e vincendo al ballottaggio su Luca Pirondini: su 700 votanti aveva ricevuto 362 preferenze contro le 338 dello sfidante. Subito dopo arriva l’opposizione di Grillo. “In qualità di garante del MoVimento 5 Stelle, al fine di tutelarne l’immagine e preservarne i valori e i principi, ho deciso, nel pieno rispetto del nostro metodo, di non concedere l’utilizzo del simbolo alla lista di Genova con candidata sindaco Marika Cassimatis” ha scritto Beppe Grillo che spiega la motivazione del suo gesto per via del comportamento della candidata sindaco, contro i principi del MoVimento.
“Dopo l’esito delle votazioni di martedì – scriveva sul suo blog Grillo – mi è stato segnalato, con tanto di documentazione, che molti, non tutti, dei 28 componenti di questa lista, incluso la candidata sindaco, hanno tenuto comportamenti contrari ai principi del MoVimento 5 Stelle prima, durante e dopo le selezioni online del 14 marzo 2017. In particolare hanno ripetutamente e continuativamente danneggiato l’immagine del MoVimento 5 Stelle, dileggiando, attaccando e denigrando i portavoce e altri iscritti, condividendo pubblicamente i contenuti e la linea dei fuoriusciti dal MoVimento 5 Stelle; appoggiandone le scelte anche dopo che si sono tenuti la poltrona senza dimettersi e hanno formato nuovi soggetti politici vicini ai partiti”. “Questa decisione è irrevocabile – spiegava il comico – Se qualcuno non capirà questa scelta, vi chiedo di fidarvi di me. Non ho nessun interesse se non il bene del MoVimento 5 Stelle. Siamo la forza politica su cui i cittadini ripongono le proprie speranze per un’Italia migliore, per una Genova migliore. Non possiamo permetterci nessuna sbavatura. Non possiamo permetterci di candidare persone su cui non siamo sicuri al 100%”.
Ma la candidata non ci sta e risponde con una querela nei confronti di Grillo e anche del suo fedelissimo Alessandro Di Battista a causa di un’intervista che ha rilasciata da quest’ultimo e per questo entrambi sono formalmente indagati per diffamazione dalla Procura di Genova.
“Io ho vinto le primarie con un voto regolare”. Il Movimento Cinque stelle non è Grillo, ma “sono idee. Per questo ci spendiamo gratuitamente. Gli uomini possono sbagliare” è la risposta della Cassimatis. “Io e i candidati consiglieri che mi hanno sostenuto respingiamo tutte le accuse di Beppe Grillo – ha detto ancora -. Siamo profondamente offesi e ci sentiamo diffamati nel nostro onore da accuse che non sono sostenute da alcuna prova oggettiva. Chiediamo che vengano presentati i documenti che ci accusano di pesante attività contro il Movimento”. E inoltre, aggiunge Cassimatis che in caso di “assenza di riscontri oggettivi e rilevanti vogliamo pubbliche scuse per quanto è accaduto”. Nel frattempo il legale della Cassimatis, ha depositato presso il tribunale civile di Genova il ricorso contro l’annullamento del risultato delle ‘Comunarie’.
Il giudice fisserà nei prossimi giorni l’udienza per la discussione. Nel ricorso, Cassimatis chiede la sospensione delle votazioni on line nazionali fatte all’indomani della sua esclusione e la riammissione della sua lista risultata vincitrice alle prime votazioni.
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