Si celebra dal 2011 e ricorda la storica impresa di Gagarin
Era il 1961 quando il cosmonauta e aviatore sovietico Jurij Gagarin a bordo della navicella Vostok compì, per la prima volta nella storia, un giro attorno alla Terra. Il volo durò 108 minuti e aprì una nuova era nella conquista dello spazio: per la prima volta nella storia, un essere umano usciva dall’atmosfera terrestre ed entrava in orbita intorno al nostro pianeta.
Gagarin fu il primo uomo a contemplare dall’alto la Terra che aveva solo e sempre calpestato e ad affermare con stupore “La Terra è blu, che meraviglia!”. Prima di allora solo lo scimpanzè Ham e la cagnetta Laika avevano varcato la soglia dell’atmosfera terrestre. Quello storico viaggio aprì la strada all’esplorazione dello spazio, tanto che, ad un anno da quella missione, l’allora Unione Sovietica decise di fare del 12 aprile una data da celebrare, istituendo il ‘Giorno dei cosmonauti’.
Quasi mezzo secolo più tardi, il 12 aprile è ricordato in tutto il mondo grazie all’iniziativa dell’Onu, che ha deciso di celebrarlo istituendo la ‘Giornata internazionale del volo umano nello spazio’. Dal 2011, infatti, le Nazioni Unite hanno dedicato questa Giornata internazionale alla celebrazione sia delle missioni umane, sia dell’uso pacifico dello spazio. L’obiettivo della giornata è quello di celebrare l’inizio dell’esplorazione dello spazio da cui tutta la popolazione mondiale, secondo l’Onu, può trarre benefici.
L’avvio dell’era spaziale rappresenta il simbolo umano della capacità di superare i propri limiti e può essere d’ispirazione anche per migliorare la comprensione, e il rispetto, del proprio pianeta d’origine. I viaggi dell’uomo nello spazio rappresentano per le Nazioni unite un bene per l’umanità e, come disse Ban Ki-Moon, “ricordano la necessità di lavorare insieme per conquistare le sfide condivise”. In occasione della ricorrenza, ogni anno l’Ufficio Onu per gli affari spaziali (Unoosa) pubblica e aggiorna un album con i messaggi di tutti gli esploratori spaziali, passati e presenti, per ispirare le future generazioni. Sono 68 quelli presenti, a partire da Gagarin e dal pioniere dell’esplorazione spaziale statunitense Edward Higgins White, il primo americano ad affrontare una passeggiata spaziale.
Altre storiche date il 18 marzo 1965, quando il sovietico Aleksej Leonov fu il primo a ‘passeggiare’ fra le stelle, mentre il 20 luglio 1969 l’americano Neil Armostrong ha fatto il famoso ‘piccolo passo per l’uomo, grande passo per l’umanità’, sbarcando sulla Luna insieme a Buzz Aldrin. Le prossime sfide sono riportare l’uomo sulla Luna e farlo arrivare su Marte con missioni di lunga durata e volte in futuro a costruire vere e proprie colonie. E’ previsto invece per il 2018 il volo dei primi due turisti spaziali a bordo di una capsula della società Space X. Giovanni Bignami, presidente del Comitato internazionale per la ricerca spaziale (Cospar) ha invece affermato che “la sfida più importante delle prossime esplorazioni spaziali umane sarà il sistema di propulsione, ancora da pensare e da realizzare, che potrebbe essere basato sulla fusione nucleare, quella che tiene acceso il sole e le altre stelle”.
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foto: Ansa