L’agricoltore della comunità maya Q’eqchi del Gautemala si aggiudica il prestigioso riconoscimento
Il premio Goldman, altrimenti detto ‘Nobel per l’ambiente’, va quest’anno, tra gli altri, a Rodrigo Tot, un indigeno guatemalteco di etnia maya Qeqchi, in ragione della sua lotta contro le autorità del paese e le imprese minerarie, nel tentativo di recuperare terre della sua comunità: “Ha guidato con forza la lotta del suo popolo per la difesa della terra. E per questo ha pagato un alto prezzo: la morte del figlio”. Con queste parole la giuria del premio Goldman ha motivato la sua scelta, premiando l’agricoltore di 59 anni e la sua leadership nella difesa delle ‘terre ancestrali’.
Rodrigo ha iniziato a rivendicare i propri diritti in un’area delle montagne di El Estor, a circa 300 km da Città del Guatemala, già da diverso tempo: insieme ad altri 63 ‘campesinos’ ha promosso le prime iniziative 43 anni fa, in una zona ricca di oro e nickel, con l’obiettivo di riavere dallo Stato guatemalteco i propri titoli di proprietà.
Dal 1974 al 1988 le 63 famiglie hanno versato allo Stato l’equivalente di 600 dollari per ottenere il titolo di proprietà degli appezzamenti. Tuttavia, prima della consegna, i documenti sono scomparsi. Nel 2002, il governo di Alfonso Portillo, ora in cella negli Usa per riciclaggio, ha deciso di dare quella terra in gestione alle compagnie minerarie. Una scelta confermata nel 2014 dal presidente Otto Pérez Molina, anche lui in prigione per corruzione.
Tot, nonostante le minacce e la misteriosa morte del figlio, però, non si è mai arreso e ha continuato a rivendicare i diritti dei contadini indigeni. Nel 2012, infatti, i quattro figli di Tot sono stati attaccati da un gruppo di uomini mentre si trovavano in un autobus: uno di loro, sottolinea la stampa guatemalteca, è stato ucciso nell’agguato.
L’America Latina è il Continente più pericoloso al mondo per gli attivisti ambientali. Tra il 2010 e il 2015, 570 ecologisti sono stati assassinati secondo i dati dell’organizzazione Global Witness. A conferma dei rischi che affrontano i dirigenti latinoamericani che lottano per la difesa dell’ambiente ci sono gli omicidi nel marzo del 2016 della honduregna Berta Caceres e nel gennaio di quest’anno del messicano Isigro Baldenegro: entrambi vincitori del Goldman, premio istituito nel 1990 dai coniugi Richard Goldman e Rhoda Hass con l’obiettivo di finanziare e dare visibilità internazionale a quanti si distinguono nella protezione degli ecosistemi e della biodiversità, nella lotta contro i progetti di sviluppo distruttivo e nella promozione di modelli di sviluppo sostenibile. Gli altri riconoscimenti assegnati quest’anno dalla Fondazione Goldman sono andati a Rodigue Katembo (Congo), Prafulla Samantara (India), Uros Maceri (Slovenia) e Mark Lopez (Usa).
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foto: Ansa