Dal secondo sondaggio sulla Strategia energetica 2050 emerge che i favorevoli perdono cinque punti percentuali. La campagna del voto sta rafforzando i contrari nel loro intento
Sull’esito del referendum in votazione il 21 maggio sulla nuova legge federale sull’energia ci sono ancora incertezze, nonostante i favorevoli siano ancora in maggioranza. I dati del secondo sondaggio di gfs.bern su mandato della SRG SSR confermano le buone possibilità di accettazione della legge con il 56% degli intervistati favorevoli, ma il margine di consenso si è ridotto di 5 punti rispetto al primo sondaggio. Al momento pare più probabile che dalle urne esca un Sì, ma l’istituto gfs.bern invita alla cautela: la polarizzazione potrebbe cambiare la situazione nelle prossime settimane e non è escluso che il trend negativo si rafforzi.
L’opinione sull’oggetto in votazione è per una gran parte degli intervistati già chiara. Sono i Verdi il partito che sostiene la legge quasi all’unanimità (96%), mentre dal PS (86%) e dal PPD (83%) emerge un largo consenso. Per il fronte rosso-verde l’abbondano dall’atomo rappresenta il punto della legge determinate. Una divisione interna si riscontra nel PLR, dove i favorevoli sono al 53% (-7% rispetto al primo sondaggio) e i contrari al 41%. Gli elettori dell’UDC, promotrice del referendum, sono gli unici nettamente contrari con il 70% (+16). Il comportamento dei radicali sarà l’ago della bilancia del destino della Strategia energetica 2050. Il partito si è spaccato già durante i dibattiti parlamentari su due argomenti: da un lato i costi del progetto e dall’altro il rifiuto dei massicci interventi dello Stato a danno dell’economia di mercato.
Tiene la credibilità della ministra dell’energia Doris Leuthard, all’origine della proposta, fiducia che avrà un forte impatto sulle intenzioni di voto. La nuova legge federale prevede di trasformare profondamente il sistema energetico svizzero: un approvvigionamento sicuro e la riduzione delle energie fossili importate, chiusura graduale delle cinque centrali nucleari in Svizzera e il divieto di costruire nuove centrali, la promozione delle energie rinnovabili (vento, sole, acqua o rifiuti) e la riduzione del consumo di elettricità e l’aumento dell’efficienza energetica.
Gaetano Scopelliti