Oltre mezzo milione di persone povere e quasi 145’000 di queste sono occupate, è chiaro che non tutti in Svizzera sono così benestanti come spesso si pensa all’estero. L’Ufficio federale di statistica ci dà una veduta più profondo della realtà dei poveri in Svizzera, vediamo i dati
Nel 2015, in Svizzera, il 7,0% della popolazione residente permanente in economie domestiche, quindi 570’000 persone, versava in condizioni di povertà reddituale. Rispetto all’anno precedente, il tasso di povertà della popolazione complessiva è leggermente aumentato. Sono questi i dati che fornisce l’Ufficio federale di statistica UST.
Poveri nonostante l’attività professionale
Il tasso di povertà della popolazione occupata si è attestato nettamente al disotto del tasso di povertà della popolazione non occupata di 18 anni e più. Tuttavia, nel 2015 circa 145’000 persone occupate si trovavano in condizioni di povertà.
Si tratta particolarmente spesso di persone che non hanno lavorato per l’intero anno, occupate nel settore alberghiero e della ristorazione e/o in piccole aziende o che erano gli unici all’interno dell’economia domestica ad essere occupati. In totale, scrive l’UST, circa 238’000 persone che versano in condizioni di povertà vivevano in economie domestiche con almeno una persona occupata, tra cui quasi 49’000 giovani sotto i 18 anni.
Formazione e occupazione proteggono dalla povertà
Come negli anni precedenti, i gruppi maggiormente a rischio erano i membri di economie domestiche in cui nessun membro è occupato (tasso di povertà del 18,2%), gli adulti che vivevano soli in età lavorativa (12,5%), i membri di economie domestiche monoparentali con figli sotto i 18 anni (12,5%) e le persone senza formazione scolastica post-obbligatoria (10,9%). Inoltre, anche il tasso di povertà degli stranieri di origine extraeuropea (11,7%) era nettamente superiore a quello della popolazione complessiva.
Anche le persone di 65 anni e più presentavano un tasso di povertà superiore alla media (13,9%), in particolare quelle che vivevano sole (22,8%).
Va osservato che nel calcolo della povertà reddituale non sono stati presi in considerazione gli eventuali patrimoni degli interessati. Ma sono proprio le persone a partire dai 65 anni a ricorrere più spesso al patrimonio accumulato per far fronte alle spese correnti, quindi sono sensibilmente meno esposte alla deprivazione materiale rispetto alle persone di altre fasce di età.
Solo l’1,9% delle persone in età pensionabile, ad esempio, non era in condizione di pagare puntualmente tutte le fatture, mentre tra le persone di 18-64 anni la proporzione era del 9,3%.
Ancora buona la posizione della Svizzera nel raffronto europeo
Per mettere a confronto la situazione della Svizzera con quella di altri Paesi viene impiegato a livello internazionale il tasso di rischio di povertà. In Svizzera tale tasso era del 15,6%, ovvero tuttora inferiore alla media dell’Unione europea che era del 17,3%. La Svizzera rientra tra i Paesi con le migliori condizioni materiali in Europa. Come l’anno precedente, nel 2015 il suo tasso di deprivazione materiale, definito come la carenza di risorse finanziare in tre settori della vita su nove, si è attestato al 4,6% (media europea: 17,0%).
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Fonte dati: UST