Contro il Crotone arriva il secondo titolo stagionale e il 33° scudetto della storia, la Roma tiene dietro il Napoli per il secondo posto, il Milan in Europa League, Genoa salvo, Empoli e Crotone per la salvezza negli ultimi 90’
La decisione dello scudetto era anche nelle mani del Crotone, in cerca di punti salvezza, ma quando si fa sul serio in Italia la Juventus raramente fallisce gli appuntamenti. Allegri può festeggiare allo Juventus Stadium il suo terzo scudetto con la Juventus, il sesto consecutivo, il 33° della storia, di una società che continua a essere il punto di riferimento del calcio italiano. Il tecnico è l’artefice dell’ennesimo titolo, che dopo i dubbi sul suo ingaggio ha fatto ricredere tutti, mostrando talento e capacità, ma soprattutto un’autorità efficace nel gestire il gruppo. Dopo i tre anni alla Juventus si è costruito una sua credibilità che l’ha issato nell’élite mondiale degli allenatori. Il suo grande merito è stato di costruire sul lavoro di Conte una squadra quasi imbattibile, cambiando il modulo di gioco al momento opportuno, fino ad alzare il livello di competitività al di fuori dell’Italia. La rivoluzione è stata nel coraggioso 4-2-3-1 per esaltare le qualità dei giocatori offensivi di talento da Pjanic a Dybala, Mandzukic, Cuadrado e Higuian, quest’ultimo una scommessa vinta dal tecnico. La Juventus è una squadra basata sull’equilibrio tra reparti dove tutti si muovono sia in fase difensiva sia offensivo, e senza complessi con un timbro italianistico con la cura maniacale del gioco difensivo. Un altro aspetto di forza di Allegri è che si fa ascoltare, è rispettato e ascoltato e non ha timori a prendere scelte impopolari, come la punizione inflitta a Bonucci nella sfida contro il Porto in Champions League. Adesso potrà mettere le carte sul tavolo e la sua autorevolezza per programmare il futuro a livello di mercato e la società dovrà ascoltarlo. Tanto più se il 3 giugno la Juventus alzerà al cielo la Champions League, trofeo stregato, che isserebbe Allegri tra gli immortali della storia juventina.
Sabato sera Roma e Napoli avevano rispettato il copione e vinto le loro gare contro Chievo e Fiorentina, trascinando la Juventus fino alla penultima giornata per la questione scudetto. Anche se molto teorico il -1 e -2 dalla capolista, almeno è stato un buon risultato di due squadre forti, ma che hanno ancora qualcosa in meno della Juventus per ambire al titolo. Il duello per il secondo posto tra le due squadre più forti dietro alla Juventus, se non ci saranno sorprese all’ultima giornata, se lo aggiudicherà la Roma. La vittoria rocambolesca contro il Chievo è il passo decisivo e anche emblematica della stagione dei giallorossi. Sono riapparsi le fasi di sbandamento della squadra e gli errori, che hanno fatto perdere punti decisivi soprattutto contro le squadre piccole. Si è vista anche la capacità di reazione che ha permesso di raddrizzare tante partite e il potenziale dell’attacco con El Shaarawy e Salah e la grande vena realizzativa di Dzeko arrivato a 28 gol in campionato. L’obiettivo del secondo del secondo posto ricompensa le delusioni forti in Coppa Italia e In Europa league ma resta incerta la pianificazione della nuova stagione con Spalletti che sembra lasciare e con il nodo dei giocatori di punta, ambiti dalle altre squadre, che il nuovo a.d. Monchi proverà a risolvere mantenendo l’assetto della rosa senza dover sacrificare i giocatori più importanti. Stesso discorso per il Napoli, che tenterà fino all’ultimo il sorpasso sulla Roma. Altrimenti la stagione sarà da incorniciare: record di punti in campionato con una giornata d’anticipio, una squadra che funziona in ogni reparto e gioca un calcio offensivo e spettacolare con meccanismi memorizzati alla perfezione (90 reti segnati) e la fase difensiva che ha raggiunto una stabilità constante. Sarri resterà e lavorerà all’ultimo tassello, il salto di qualità nella mentalità vincente, per portare a Napoli lo scudetto che manca dai tempi di Maradona, 30 anni. Il tecnico si augura solamente di disporre di tutti i giocatori indispensabili, sperando che questa volta il presidente non smantelli, anzi agisca sul mercato per qualche rinforzo.
Per l’Europa League, il 3-0 al Bologna assicura al Milan con il sesto posto il ritorno in Europa dopo tre anni, ma dovrà passare per i preliminari. Montella ha raggiunto il minimo sindacale come obiettivo in campionato, aggiundendo il successo in Supercoppa. La prossima stagione per il Milan inizierà già a luglio, con Montella ancora in panchina e la società che avrà un compito quasi proibitivo di allestire una rosa competitiva. La Lazio paga la sconfitta in Coppa Italia a livello psicologico e perde in casa con l’Inter (fuori dall’Europa) e non chiude il discorso quarto posto, con l’Atalanta che si avvicina a un punto. Nella sfida salvezza, finisce l’incubo del Genoa che concretizza la matematica salvezza dopo il 2-1 al Torino e le contemporanee sconfitte di Empoli e Crotone. Quest’ultime si giocheranno l’ultimo posto disponibile in Serie A nell’ultimo turno. Il Crotone a -1 dal quart’ultimo posto riceverà in casa la Lazio, che dovrà difendere il quarto posto, mentre l’Empoli sarà ospite del Palermo, squadra retrocessa, ma tutt’altro che pronta a fare regali.
G.S.
foto: Ansa