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22 November 2024
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Scrive chi legge

…e Mario Pluchino risponde

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Gentile Signor Alban,
La ringrazio vivamente per la risposta diretta, informativa ed esaudiente. Come lei trova ingiustificato la mia presa di posizione, così anche io trovo ingiustificato, che per tre mesi, dopo che noi rappresentanti che a nome dei genitori delle oltre 60 famiglie del Liceo Vermigli, avevamo chiesto lumi già a febbraio siamo stati ignorati da coloro a cui ci siamo rivolti. Veda noi non siamo addetti ai lavori, non parliamo nessun politichese, vogliamo essere semplicemente presi in considerazione. A volte spariamo sul gruppo e diamo le poche informazioni che dobbiamo cercare per conto nostro, agli organi predisposti a nostra tutela (come il vostro).
Una vera identificazione con il vostro (o di altri addetti) operato non possiamo averla in quanto, il flusso informativo (sulle questioni importanti) non ci viene incontro ma dobbiamo cercarcelo, elemosinarlo e poche volte ricevere “nei tempi giusti”.
Lei dice: “Ci è stato comunicato che la decisione era già stata presa”, sono notizie da dare immediatamente a coloro che voi rappresentate (cioè noi), sono questi comportamenti ingiustificati che ci allontanano dalle istituzioni di cui voi ne fate anche parte Signor Alban.
Tutte le informazioni da lei dettagliatamente sotto descritte, le conosciamo già da alcune settimane, avendo partecipato alle serate informative. Avremmo voluto sentirle per esserne partecipi a febbraio e non tre mesi dopo a decisioni già prese.
Purtroppo e devo essere sincero, siamo in pochi a essere reattivi di fronte agli scenari degli ultimi mesi. Nella gente vi è rassegnazione e menefreghismo, e ritengo ammirevole che lei come altri del Comites vi impegnate in tante questioni sociali e dovete lottare con le istituzioni per tante questioni a noi ignote. Noi abituati e cresciuti in Svizzera, siamo viziati dall’efficienza di questo paese, e non vogliamo tollerare questi pasticci mal organizzati da parte del ministero o chiunque altro.
Un liceo viene sfrattato, e abbandonato al proprio destino. I genitori lo vengono a sapere poche settimane prima della fine dell’anno scolastico, e ancora oggi non abbiamo nessuna certezza sul futuro. Martedì 16 maggio il Console fece una mezza promessa (vedremo cosa si può fare..), che se per settembre il Liceo non si fosse sistemato, avrebbe potuto rimanere fino a dicembre alla Casa D’Italia. Martedì scorso invece disse chiaramente che il 7 luglio tutti devono lasciare l’edificio, in quanto l’ufficio incaricato che effettuerà i prelievi, a posto queste condizioni. Dove e a quali condizioni un genitore può iscrivere il proprio figlio(i) a codesta scuola?
Non le dico la tristezza martedì scorso al salone Pirandello, nel vedere molti anziani membri delle associazioni, senza parole che privati del loro (forse unico) svago settimanale, chiedevano timidamente, che almeno la loro casetta delle lettere venisse spostata per i prossimi 3 anni al consolato o in un’altra sede ufficiale, affinché non si spezzi del tutto il contatto con il mondo esterno. Avrei tante cose da dirle, e vorrei espandere le mie parole o emozioni a tutti i genitori, a tutti i membri delle associazioni, privati dei loro locali, ma ho visto troppa rassegnazione come se li avessero tolto un privilegio, un sogno che di colpo è svanito. Non faccio parte di nessuna associazione o partito, ma non sopporto le ingiustizie. Scrissi anni fa di come il mondo delle associazioni, e dell’italianità si sarebbero ridotte al punto di non ritorno in cui oggi si trovano. In Svizzera, noi siamo i promotori del buon cibo (ristoranti), interventi culturali e mostre che parlano del passato che è stato, e tutto ciò che è il Made in Italy. Ogni tanto ci sfoghiamo (ogni due anni per legge), quando gioca la Nazionale e scendiamo in piazza e finisce tutto lì.
Rimangono per fortuna molte associazioni che con coraggio ma con pochi mezzi, tirano a campà, fino che la prima e seconda generazione vivranno.
Ma forse non tutti sono coscienti dei privilegi (giustamente guadagnati) avuti in questi quasi 100 anni in Svizzera (rispetto alle altre comunità venute dopo), e di come tutto svanirà piano piano, in un ciclo naturale e probabilmente giusto. Ma non ci vengano più a dire (colore che ci mangiano) che lo fanno per la comunità, è insopportabile e merita una reazione di orgoglio da parte di tutti noi.
Piuttosto che contenderci sui torti o le ragioni, domandiamo a voi in forma costruttiva un sostegno morale e di partecipazione, attivando i vostri (sicuramente) più efficaci mezzi e canali nel trovare una soluzione che soddisfi tutti.  Vi sarebbe, ho sentito più volte la possibilità del ricorso, o la garanzia che il Consolato finanzi la differenza nel caso la retta mensile aumentasse in modo sproporzionato. Ecco ho solo accennato alcune soluzioni che nella mia modesta conoscenza in materia giuridica, organizzativa e finanziaria, noi utenti vorremmo sentirci rassicurati. In altre parole esiste un piano A e B?
Per questo motivo chiediamo “adesso” un’ intervento da parte della dirigenza scolastica e di chi ha provocato in modo maldestro questa situazione. Non intendiamo aspettare che vi siano delle “novità”, ma se il caso attivarci noi stessi o sentirci partecipi.
Ringraziandola anticipatamente per la cortese collaborazione Le porgo i miei distinti saluti a nome dei Rappresentanti

 

Mario Pluchino

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