Le regole da seguire per rispettare l’ambiente in vacanza
La bella stagione è ormai arrivata e con essa il tempo delle vacanze: in molti hanno scelto anche quest’anno di trascorrere al mare il meritato e tanto atteso periodo di relax ed in molti ovviamente sperano e si attendono di trovare siti puliti ed accoglienti. In un suo rapporto dal titolo ‘Coste: il profilo fragile dell’Italia’, il Wwf ha sottolineato che solo il 30% delle spiagge italiane è rimasto allo stato naturale, mentre il restante 70% ha ormai perso il suo aspetto e fascino originale, lasciando il posto a stabilimenti balneari, scarichi industriali, porti, agglomerati urbani e strutture dedicate al turismo.
In alcuni casi l’intervento umano non ha stravolto del tutto l’equilibrio naturale dei posti, anzi ne ha mantenuto e curato le peculiarità, in altri purtroppo l’intervento umano ha significato solo sporcizia e abbruttimento. E’ sempre il Wwf, attraverso il decalogo ‘Spiagge accoglienti e mare pulito per tutti’ a dare qualche consiglio perché gli stessi bagnanti possano prendersi cura delle spiagge evitando, tra le altre cose, di danneggiare la fauna marina e terrestre.
Quindi, non dimenticando che le spiagge sono un bene comune e che sporcare è un gesto irrispettoso sia per l’ambiente che per chi ci vive, sarà bene attenersi a poche semplici regole per contribuire a rispettare il nostro ambiente e il nostro futuro. Vediamone qualcuna. Importantissimo non abbandonare mai in spiaggia i rifiuti: molto spesso purtroppo si assiste a spettacoli desolanti che fanno somigliare le nostre spiagge più a discariche che a luoghi di vacanza. Intanto la plastica impiega molto tempo per essere smaltita dall’ambiente: una cannuccia, ad esempio, impiega dai 20 ai 30 anni prima di decomporsi; i sacchetti di plastica, poi, una volta finiti in acqua possono diventare trappole mortali per molti animali marini che rischiano di morire soffocati.
Attenzione anche alle bottiglie di vetro che non si degradano mai completamente. In genere, quindi, attenzione a lasciare la spiaggia così come l’abbiamo trovata, avendo cura di non lasciare nulla di ciò che abbiamo portato e usato per il nostro soggiorno. Stessa cosa dicasi per i mozziconi: una sola cicca di sigaretta inquina fino ad un metro quadrato di mare, con conseguenze davvero gravi.
Basta davvero poco: se non volete munirvi di posacenere portatili basterà usare un bicchierino di plastica in cui raccogliere le cicche per poi portarle via con sé al rientro. Il mare d’estate è certamente un suggestivo scenario per trascorrere piacevoli serate con gli amici intorno ai falò: un’abitudine molto diffusa è quella di arrostire carni e verdure sulla sabbia. In molti posti ci sono dei divieti espliciti che vietano di accendere falò: l’estate è la stagione degli incendi e alcuni di essi sono inavvertitamente causati da turisti distratti che perdono il controllo delle fiamme o lanciano nella vegetazione sigarette ancora accese.
Se vi trovate in un posto dove non vige questo esplicito divieto, cercate di fare massima attenzione, spegnere completamente il fuoco prima di andare via e ripulire per bene il tratto di spiaggia su cui si è acceso il fuoco. Evitare anche di usare in spiaggia shampoo e bagnoschiuma: alcune sostanze in essi contenute risultano fortemente inquinanti per il mare. Non esageriamo con la raccolta di conchiglie, pezzetti di corallo o di granito: si tratta di patrimoni naturali e parti fondamentali dell’ecosistema che sarebbe meglio non alterare.
Per rispettare la fauna marina e terrestre è da ‘controllare’ anche l’inquinamento acustico: quindi attenzione a musica alta e schiamazzi che oltre ad infastidire i vicini d’ombrellone, disturbano gli uccelli nelle vicinanze dei litorali. Chi ama fare piccole gite in barca ricordi di rispettare i regolamenti vigenti in materia e di non arrivate col motore acceso sulla battigia: tra l’altro meglio una più ecologica e salutare uscita in pedalò o con la tavola da surf. Si inquinerà meno e si farà anche in po’ di sano movimento.