Scoperti altri 219 pianeti di cui almeno dieci potenzialmente abitabili
Il 19 giugno scorso Kepler, il cacciatore di pianeti della Nasa, ha scovato altri possibili nuovi pianeti esterni al sistema solare. Si tratta di ben 219 pianeti che fanno lievitare a 4034 il numero di potenziali mondi alieni; di questi 2.335 sono stati verificati come pianeti, e più di 30 sono grandi quanto la Terra e in fascia abitabile. Dei nuovi 219 appena scoperti, ben dieci sarebbero infatti grandi come ilk nostro pianeta e posti alla giusta distanza dalla propria stella per poter avere acqua liquida in superficie: da collocare quindi nella fascia abitabile.
Ad annunciarlo l’ente spaziale statunitense che ha pubblicato un nuovo catalogo della missione del telescopio spaziale Kepler: “Questo catalogo, frutto di misure estremamente accurate, è la base di partenza per rispondere ad una delle domande più interessanti dell’astronomia: quanti sono i pianeti simili alla Terra nella nostra galassia?”, ha spiegato Susan Thompson, coordinatrice del catalogo presso il Seti Institute di Mountain View, in California.
“Questa è la versione più completa e dettagliata di esopianeti candidati, che sono pianeti al di fuori del nostro sistema solare, scoperti nei primi quattro anni di dati di Keplero ed è anche il catalogo finale dell’osservazione spaziale nell’area di cielo nella costellazione di Cygnus”, ha spiegato la Nasa.
I dati di Keplero permetteranno agli scienziati di determinare quali popolazioni planetarie, dai corpi rocciosi di dimensioni della Terra ai giganti di gas delle dimensioni di Giove, costituiscono la demografia planetaria della galassia: “Il set di dati di Kepler è unico, perché è l’unico che contiene una popolazione di questi corpi celesti simili alla Terra, pianeti che hanno circa la stessa dimensione e orbita della Terra. Comprendere la loro frequenza contribuirà alla progettazione di future missioni della Nasa per cercare un’altra Terra”, ha osservato Mario Perez, Program scientist di Keplero, al lavoro nella Divisione Astrofisica della Direzione Missioni scientifiche della Nasa.
Grazie alle analisi e alle misurazioni di alcuni gruppi di ricerca, si sono distinti due gruppi di esopianeti: quelli rocciosi grandi quanto la Terra e quelli gassosi più piccoli di Nettuno. “Ci piace pensare a questo studio di classificazione dei pianeti come quello con cui i biologi identificano nuove specie animali. Trovare due gruppi distinti di esopianeti è come scoprire che mammiferi e lucertole formano due rami distinti dell’albero evolutivo”, ha commentato Benjamin Fulton, coordinatore dell’Università delle Hawaii a Manoa.
Kepler non è l’unico cacciatore di pianeti: ora questo lavoro viene realizzato anche da altri telescopi, soprattutto terrestri. Se si considera nell’insieme il lavoro di Kepler e di tutti gli altri centri di ricerca, i pianeti confermati sono 3.496, i quali orbitano attorno a 582 sistemi planetari.
Il numero ridotto di pianeti simili alla Terra posti in una fascia abitabile del loro sistema solare è legato soprattutto al fatto che con i telescopi dei nostri giorni risulta difficile metterli in luce. Tale difficoltà appare superabile con il nuovo telescopio spaziale, il James Webb Telescope, che verrà lanciato nelle 2018 e che, grazie alle sue caratteristiche, potrà scoprire e definire meglio i piccoli pianeti.