Mentre Francia e Spagna chiudono i porti e l’Austria piazza l’esercito ai confini, in Italia si chiede una
maggiore ed effettiva collaborazione dall’Ue sulla “questione migranti” mentre si solleva la polemica
per le parole dell’ex premier Matteo Renzi
“Noi non abbiamo il dovere morale di accoglierli, ripetiamocelo. Ma abbiamo il dovere morale di aiutarli. E di aiutarli davvero a casa loro”. È questa la frase incriminata scritta da Matteo Renzi e che ha scatenato una polemica tremenda anche all’interno del partito stesso. Il post incriminato è stato poi rimosso dalla pagina Facebook dove l’ex premier l’aveva pubblicata, ma non abbastanza in tempo per placare l’incresciosa questione che ne è nata. Che poi, se è vero che si tratta di una frase estrapolata dall’ultimo libro di Matteo Renzi, “Avanti!”, non basterà di certo cancellarla dal profilo Facebook.
Ad ogni modo, dall’infelice frase ne è scaturita la cosiddetta “questione migranti” sulla quale molti si sono espressi. Primo fra tutti Giuseppe Civati, ex Pd ora in Possibile, che ha colto la palla al balzo per commentare la frase di Renzi dalla quale coglie richiami leghisti e commenta ironicamente invitando a “diffidare delle imitazioni”, perché “anche l’altro si chiama Matteo”, ma di cognome fa Salvini. Una frase che per Civati appare troppo di ‘destra’ non può che venire da una politica non più così di ‘sinistra’, infatti Bersani, senza tanti giri di parole, ha subito bollato la frase come una proposta di destra e Arturo Scotto, deputato di Mdp, punzecchia affermando che “dopo imitazione Berlusconi per ponte sullo stretto ora tocca a Salvini per immigrazione. Prima o poi Renzi dovrà pagare diritti di autore”. Anche Enrico Letta non si trova d’accordo con il pensiero dell’ex premier e lo esprime durante un convegno a Genova dicendo che quelle di Matteo Renzi “sono parole sbagliate che non condivido e che non aiutano ad affrontare un problema complesso”.
Per l’ex sindaco di Milano Pisapia, l’Italia ha un dovere morale, giuridico e politico nel salvare vite ai migranti che approdano sulle nostre coste. Oltre a trovarsi in disaccordo con il segretario del Pd, ha definito Triton e il Regolamento di Dublino, attuati durante il Governo Renzi, come errori.
Dal canto suo, l’ex premier si difende ai microfoni del Tg2: “C’è un abisso tra noi e la Lega, noi pensiamo e abbiamo investito nella cooperazione internazionale, riteniamo fondamentale investire in Africa mentre la Lega ha portato in Africa solo diamanti, noi crediamo nello ius soli, è un principio di civiltà, sacrosanto. Ma al tempo stesso dobbiamo smettere di far venire tutti qua, dobbiamo salvarli tutti ma non possiamo accoglierli tutti, è buon senso”. Se la sinistra si scaglia contro la frase renziana, la destra non perde l’occasione per attaccare e Forza Italia è in prima linea: “Ora Renzi e il Pd parlano di numero chiuso per immigrati e voce grossa con l’Europa. Forse si sono accorti che siamo in emergenza”, afferma il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, mentre per il capogruppo al Senato, Paolo Romani “Renzi prova a scaricare le responsabilità della sua inconcludenza in capo a governi precedenti confondendo le carte”.
La proposta di stabilire un “numero chiuso” agli ingressi di migranti in Italia denota l’incapacità dell’Italia di gestire il fenomeno, spiega da Tallin il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, un fenomeno che non riguarda l’Italia “ma riguarda tutta l’Europa e riguarda l’Italia solo perché è il luogo di approdo più vicino alle rotte dei migranti”.
Anche il M5s non poteva perdere l’occasione per passare all’attacco puntando l’accento sull’incapacità del Pd di gestire il fenomeno affermando che “quando M5S sarà al governo non si limiterà a tuonare a vuoto. Non accetteremo misere mancette dall’Europa per conservare i propri muri aprendo i nostri porti, visto che non abbiamo coop da mantenere. E se l’Europa continuerà a lasciarci soli, faremo un congruo taglio del budget europeo, dirottando i miliardi che pretendono sulla gestione dei migranti e sui rimpatri. L’Europa capisce solo il portafoglio, e lì agiremo”.
Solo un timido Paolo Gentiloni accenna al fatto che in Italia non vi è una capacità illimitata di accogliere migranti e che “non ci possono essere un soccorso internazionale e un’accoglienza nazionale di un solo Paese”.
Nel frattempo il G20 si è pronunciato sulla questione migranti e dal testo ufficiale emanato da un alto funzionario Ue ne emerge che il risultato “è meno buono di quello che volevamo”.
Il G20 si è concentrato sulla questione che riguarda le sanzioni Onu mirate contro i trafficanti di esseri umani, il cui tema “è stato posto sul tavolo: ci sono state intense discussioni bilaterali”.
La proposta ha raccolto “simpatia” da “un certo numero di Stati membri”, ma non è stata inclusa nel testo, “a causa delle obiezioni di due grandi Paesi non occidentali, Cina e Russia”.
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