Si indaga per omicidio colposo
È crollata all’alba del 7 luglio scorso, alle ore 6:20, la palazzina di due piani di Torre Annunziata, Campania, che ospitava due famiglie. Nel crollo hanno perso la vita tutti gli abitanti dell’edificio. Le otto vittime di questo crollo sono la sarta Pina Aprea, che viveva da sola, e due famiglie: la famiglia Guida – i genitori Pasquale e Anna e i figli, Salvatore e
Francesca di 8 e 11 anni – e la famiglia Cucurullo – Giacomo, la moglie Adelaide e il figlio Marco di 25 anni. Per dei lavori di ristrutturazione al piano inferiore non c’era nessuno e potrebbero essere proprio questi lavori la causa del crollo improvviso della struttura.
Tra le vittime anche Giacomo Cuccurullo che per fatalità era un tecnico del Comune che si occupava di edilizia e crolli, è strano che non si fosse accorto della condizione della palazzina. L’ex assessore comunale ai Lavori pubblici Antonio Irlando, in carica dal 2014 ai primi mesi del 2016 spiega che la palazzina risale alla metà degli anni ’50, “Bisogna verificare se l’attico e alcuni varchi che sono stati aperti nell’edificio possano avere avuto ripercussioni sulla statica. La palazzina affaccia sulla linea ferroviaria Napoli-Salerno delle FS. Da ragazzo andavo a visitare amici in quella palazzina e ricordo che al passaggio dei treni le pareti tremavano”.
Ma qualche avvisaglia c’era stata in precedenza, come Vincenzo Frappolla, amministratore del condominio Residenza a mare che è proprio di fronte alla palazzina crollata in via rampa Nunziante a Torre Annunziata. “C’e’ stata qualche avvisaglia. La gente di questo e di altri condomini aveva segnalato i lavori e delle preoccupazioni”. Inoltre il sindaco, Vincenzo Ascione, ha confermato che esisteva una Dia (Denuncia di Inizio attività) per lavori al primo e al secondo piano della palazzina in tufo e cemento di edilizia popolare degli anni ’60.
Sul posto sono intervenuti Carabinieri, Polizia, Vigili del fuoco, Capitaneria di porto e diverse ambulanze. Le ricerche si svolgono con estrema cautela per scongiurare ulteriori crolli, scavando a mani nude. Purtroppo non hanno portato agli esiti sperati. “Non abbiamo mai perso la speranza. Mai, mai, mai. L’ ottimismo e la positività sono alla base del nostro lavoro” dice Emanuele Franculli, comandante provinciale dei vigili del fuoco. “Anche negli ultimi momenti quando mancava solo Salvatore, il piccolo di otto anni, eravamo speranzosi e ottimisti di poterlo trovare vivo e questo ci ha portato a lavorare alacremente con tutte le nostre forze, malgrado fossimo stremati da 24 ore di lavoro”.
Così si è aperta l’inchiesta per disastro colposo e omicidio plurimo colposo. “Non escludiamo alcuna pista” ha affermato il pm Andreana Ambrosino dopo il sopralluogo. Un collegio dei periti verrà nominato al più presto per accertare le cause del crollo. Tutta l’area è sotto sequestro e sorvolata da droni. Nel mirino degli investigatori anche i lavori in corso al primo e al secondo piano dell’edificio. Lavori per i quali, appunto, sarebbe stata regolarmente presentata una Denuncia di Inizio attività in Comune.
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foto:Ansa