La cantante siciliana torna a dieci anni di distanza con un nuovo disco
Silvia Salemi torna con un lavoro che celebra già nel nome la sua carriera: il suo ultimo album porta infatti il titolo dei suoi anni di carriera, 23 appunto. Tanto è passato dal suo primo trionfo al Festival di Castrocaro, vinto con il brano ‘Con questo sentimento’, fino ad oggi e alla sua partecipazione televisiva all’interno del contenitore pomeridiano “La vita in diretta Estate” con una striscia settimanale intitolata ‘A Casa di Silvia’.
In mezzo tanti altri successi, ma anche molte pause, la famiglie e due splendide figlie. Ma 23 è anche un numero importante per la Salemi: “ Ho intitolato il disco ’23’ perché con questo numero è cambiata la mia vita. Tutte le cose più importanti sono legate al 23: mia figlia è nata il 23, ho conosciuto mio marito il 23 aprile del 2003, io sono nata il 2 e lui il 3, che assieme fanno 23.
Tutte le volte che ho fatto, o mi è successo, qualcosa di 23 ero sulla strada buona, a prescindere dal fatto che una cosa fosse più o meno positiva, e l’ho sempre notato. Tutti i passaggi necessari che mi hanno fatto diventare la persona che sono oggi sono connessi a questo numero, in cui c’è tutto quello che ho imparato”.
Il nuovo album è stato anticipato dal singolo ‘Potrebbe essere’, un testo sulle imperfezioni di una storia d’amore: “In amore conta mettersi in discussione ma conta anche moltissimo rispettarsi e rispettare. Dobbiamo amarci prima di amare. Solo così potremo amare davvero. ‘Potrebbe Essere’ parla di tutte le possibilità della vita, di tutto l’amore che possiamo vivere. Tutto può avvenire, sta a noi viverlo o no. E’ una metafora del tempo che stiamo vivendo, un tempo condizionale, in cui tutto si suppone che possa avvenire, ma soltanto se ci si impegna davvero tanto per far sì che accada”. A dieci anni di distanza dall’ultimo disco, ‘Il mutevole abitante del mio solito involucro’, l’artista ci propone dieci brani, otto inediti più una nuova versione di uno dei suoi più grandi successi, ‘A casa di Luca’ (in occasione del ventennale dalla sua prima pubblicazione) e di Silence, contenuto nell’album del 2010 ‘L’arancia’. “Questo progetto nasce nell’ultimo anno, anche se l’idea di voler scrivere e produrre un disco in totale libertà e con queste caratteristiche ha origini lontane. Non è un caso se in tutti questi anni non abbia voluto pubblicare nulla, perché prima ho voluto trovare un nuovo gruppo di lavoro, capace di rispecchiare il mio mutato gusto musicale e artistico, oltre alla conseguita maturità personale.
Il concept sviluppato nell’album ‘23’ nasce dalla volontà di fare qualcosa di significativo per me e per il mio nuovo gruppo nel modo più naturale possibile, lasciandosi ispirare e trasportare dalle atmosfere suggestive degli arrangiamenti e dalle linee melodiche che evocano già dalle prime tracce un senso di forza, di riscatto, di ritorno. Un viaggio che parte da lontano e che approda, nello scorrere della tracklist, alla consapevolezza che ciò che siamo oggi è il risultato dell’evoluzione delle nostre emozioni e delle nostre esperienze. Un percorso attraverso il quale ci ritroviamo sintonizzati con la parte più profonda di noi stessi’. ‘23’ è uno stile di vita. Un credo.
È un disco che racconta un modo di fare musica che non insegue le logiche di mercato che ti vorrebbero fuori ogni anno con un prodotto nuovo ma che ha seguito la logica del tempo che serve per far arrivare il momento migliore per essere realizzato e pubblicato. È un modo di sentire le canzoni a partire da quello che si ha dentro con il massimo rispetto verso la musica e chi la ascolterà, ma facendo la musica che piace non quella che va fatta”, ha tenuto a precisare la Salemi.
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