Con la regia di Brian Fee, arriva nelle sale il terzo capitolo della saga targata Pixar
Saetta McQueen è tornato anche se in molti pensavano fosse giunta l’ora di appendere i pneumatici al chiodo e ritirarsi in buon ordine, andando a raggiungere le vecchie glorie del passato ormai da tempo in pensione. Tornato in pista da veterano, Saetta dovrà vedersela con l’ultimo modello di bolide da corsa in circolazione: in poco tempo lo scattante Jackson Storm, che inanella un traguardo dietro l’altro, infrange tutti i record possibili, gettando fango con le ruote posteriori sulla leggenda del numero 95. Saetta si rende conto di essere obsoleto per i tempi che cambiano, ma forte di un’inesauribile voglia di vincere e di un pizzico di caparbietà e arroganza, non rinuncia a gareggiare e scende in pista per affrontare la sua personale sfida contro il suo rivale e non solo. Cresciuto grazie agli insegnamenti del compianto mentore Hudson Hornet, per lui semplicemente Doc, McQueen rivendica il diritto di scegliere in autonomia quando ritirarsi e si ostina a gareggiare nonostante i pronostici lo diano per sconfitto. Una volta in pista, però, qualcosa non va come dovrebbe e un brutto incidente segna il percorso di Saetta. Ad offrirgli il loro, i due vecchi e fedelissimi amici Cricchetto e Sally, oltre ad una nuova alleata, Cruz Ramirez, da sempre fan di Saetta oltre che bravissima istruttrice che ha messo da parte il sogno di diventare pilota di gara perché tutti, a cominciare dal suo capo, l’hanno sempre scoraggiata dal tentare. Sarà lei a riportare McQueen in pista e i tutti i suoi strampalati amici sugli spalti a fare il tifo per lui.
Con Cars 3 la Pixar torna alle origini della saga, anche se a posizioni invertite: stavolta l’attempato concorrente è proprio Saetta mentre Jackson Storm rappresenta il giovane e promettente Saetta del primo episodio. Si prendono le distanze quindi dalla parodia spionistica del secondo atto per tornare alla celebrazione delle route americane, con un commosso omaggio alla tradizione del racing attraverso una tenera parabola sul tempo che passa, sull’invecchiamento e sugli stimoli che non devono mancare mai. La saga di Cars iniziò nel 2006 con l’omonimo film, che John Lasetter diresse a quattro mani con l’amico Joe Ranft. Nonostante il responso della critica fosse stato, per la prima volta nella storia Pixar, un po’ tiepido, Cars portò a casa due nomination all’Oscar e 462 milioni di dollari (per 120 di costo). Il secondo capitolo, Cars 2, uscito nel 2011, codiretto da Lasseter con Brad Lewis, accusò critiche ancora più aspre, ma riuscì a migliorare il risultato al boxoffice con 562 milioni (per 200 di costo): per questa seconda avventura, il mondo delle auto senzienti intrecciò vari tipi di folklore in giro per il mondo, seguendo le avventure di Cricchetto, carro attrezzi spalla comica di Saetta, promosso protagonista per la gioia dei bambini.