Forse non occorreva realmente un referendum, la divisione tra Barcellona e Madrid è stata segnata ugualmente l’1 ottobre 2017, data del famoso Referendum per l’indipendenza della Catalogna. Questo giorno ha segnato fortemente la spaccatura tra volontà dei catalani e quella dello stato spagnolo.
Il popolo catalano, che fa pur sempre parte dei cittadini spagnoli, desideroso di recarsi alle urne è stato impossibilitato dal divieto di voto dello Stato per il quale il Referendum è incostituzionale.
Allora perché temerlo in questo modo tanto da creare una vera e propria repressione violenta per bloccare i seggi ed impedirlo? È vero che essendo dichiarato illegale, al Referendum avrebbero partecipato solo gli indipendentisti e quindi l’esito sarebbe stato ovvio, ma la repressione esercitata dallo stato spagnolo ha acceso maggiormente gli animi. Le scene che si sono viste domenica scorsa hanno ben poco di democratico. Dopo la grande tensione a Barcellona a causa delle cariche della polizia nazionale nelle scuole per impedire il referendum e dopo gli interventi delle forze dell’ordine, i servizi di emergenza catalani hanno reso noto che 844 persone sono rimaste ferite, alcuni anche in gravi condizioni. Secondo il presidente del governo catalano, Carles Puigdemont, la polizia spagnola ha sparato proiettili di gomma contro la gente che cercava di votare, oltre a usare i manganelli. Questo, ha sottolineato, “è un esempio di azioni ingiustificate e ingiustificabili”. E ancora il presidente Puigdemont, facendo appello all’Europa, spera l’Ue cessi di ignorare la crisi catalana e le violazioni dei diritti umani di cui si è resa responsabile la Spagna: “L’Ue non può continuare a guardare dall’altra parte”, ha detto, “abbiamo guadagnato il diritto di essere rispettati in Europa”.
Dal canto suo, il premier spagnolo Mariano Rajoy ha commentato in diretta tv lo stesso giorno del Referendum affermando che “non c’è stato alcun referendum, è chiaro a tutti”. “Il nostro stato di diritto mantiene la sua forza e resta in vigore, reagisce di fronte a chi vuole sovvertirlo”. E ha aggiunto “ringrazio le forze di sicurezza dello Stato che hanno tenuto fede agli obblighi e rispettato il mandato della Giustizia davanti ad un attacco così grave alla nostra legalità”. Per Rajoy “la maggioranza del popolo catalano non ha partecipato alla sceneggiata degli indipendentisti”. “Queste persone hanno dato prova di senso civico e grande rispetto per i principi che sono alla base della nostra convivenza: oggi abbiamo constatato la forza della democrazia spagnola”, ha aggiunto.
Il referendum in Catalogna “è stato una sceneggiata” degli indipendentisti. Ma allora perché usare tanta forza per un referendum che comunque sarebbe stato illegale? Non bastava semplicemente riconoscerlo tale invece che aggredire violentemente i civili? Quella degli indipendentisti sarà stata pure una scenetta, ma le manganellate, le cariche e i proiettili di gomma sui civili da parte della polizia erano reali!
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