‘Ti sei mai chiesta se le persone che incontri portano una maschera, per difendere le apparenze? E allo stesso tempo vivono un’altra vita sotto quella maschera? Beh, io sì’. Intervista a Manuela Agrò, fondatrice del sito www.myhelpforum.net
Internet è un’arma a doppio taglio, se da un lato ci offre la possibilità di essere sempre aggiornati, di tenerci in contatto con gli altri, di stare sempre ‘connessi’ con il mondo, dall’altro lato è una fucina di fenomeni negativi quali, grooming, cyberbullismo, sexting, giochi di ruolo e pericolosi come il recente blue whale e perfino di istigazione al suicidio.
Per fortuna la vastità della rete ci offre anche siti interessanti e di supporto per contrastare alcuni di questi fenomeni sociali di connotazione negativa. Per esempio, durante le nostre ricerche sulla rete per quel che concerne il tema del suicidio, ci siamo imbattuti sul sito MyHelp un vero e proprio ritrovo di sostegno e di aggregazione per tutti coloro che, in balia della tormentosa idea di suicidio, cercano un appiglio magari per scacciarla. Ma quello che realizza MyHelp è soprattutto il tentativo di indicare “un programma di ‘educazione umana’ volto all’apertura delle menti e dei sentimenti su queste tematiche forti di cui nessuno vuole parlare o vuole sentir parlare, si potrebbero abbattere o quanto meno assottigliare certe barriere”, come spiega Manuela Agrò responsabile di www.myhelpforum.net.
“Il suicidio è ancora oggi un tema tabù. Pertanto, chi si trova ad accarezzare l’idea del suicidio, si trova in una situazione di solitudine e disagio profondi” spiega Manuela. “Il suicidio o il tentato suicidio scaturiscono da una condizione di profonda solitudine e ‘carenza d’amore’. Quando sento o leggo una notizia che riguarda un giovane suicida, noto che spesso passa il messaggio che il ragazzo è stato vittima del ‘mondo esterno’: bullismo, violenze fisiche e sessuali, discriminazioni, storie d’amore non ricambiate. La mia impressione è che non si scavi molto a fondo, o che non lo si voglia fare. La pressione che il ‘mondo esterno’ può esercitare su un adolescente è innegabilmente notevole, ma è tanto maggiore quanto più è carente una base famigliare/affettiva che lo sostenga”.
Come mai con l’avvicinamento delle festività natalizie i tentativi di suicidio aumentano? Per Manuela giocano un ruolo fondamentale la carenza d’amore e i buchi emotivi che corrodono il benessere emotivo delle persone più sensibili. “Chiaro che, con l’arrivo delle festività, specie del Natale, simbolo indiscusso del bene, della bontà, della felicità, dell’unione famigliare, dei momenti di comunione coi propri cari, di nutrimento per il proprio cuore, chi porta con sé enormi buchi emotivi non potrà che sentirsi sempre più solo e smarrito”.
“In molti casi la responsabilità della famiglia è determinante nella costituzione della personalità del bambino (e dell’adulto di domani). Se si facesse luce su questa osservazione e se ci si lavorasse sopra, si potrebbero ottenere dei risultati positivi in termini di prevenzione del suicidio” continua Manuela, “bisognerebbe educare i bambini d’oggi (che sono gli adulti di domani!) all’amore e alle emozioni in generale”.
Come nasce il Forum MyHelp e di cosa si occupa?
Il Forum MyHelp, viene pensato un po’ per caso e un po’ per il mio vissuto, che porto sulle spalle come uno zainetto, da quando ero bambina. Era il 2011, e stavo preparando l’esame di farmacognosia, una materia che mostra gli effetti dei principi attivi contenuti nelle piante. Cercavo su Google informazioni più dettagliate sulla storia dell’iperico, una pianta nota per il suo potere antidepressivo.
Per caso, mi imbattei in un messaggio lasciato da un ragazzo in un forum virtuale che condivideva la tristezza del suo stato d’animo e le sue emozioni così come di solito si fa col proprio diario, con la differenza che oggi la tecnologia, tramite il web, permette di condividere questi pensieri con migliaia (potenzialmente milioni) di persone. Questo mi colpì!
Io stavo conoscendo un frammento della vita di un ragazzo, di chissà dove, che chiedeva consigli su come potesse reagire alla sua depressione, e informazioni sull’iperico.
Tornando a me, da ragazzina, il mio problema più grande fu la solitudine, nonostante avessi dei cari amici: oggi posso dirti che non ti senti solo se hai una base famigliare che ti sostiene con la giusta qualità di amore. Poi per mia fortuna incontrai il ragazzo che oggi è diventato mio marito. Mi sono sentita amata e meno sola, e fu allora che il mio pensiero andò agli altri. Pensai di creare un mezzo utile contro la solitudine. Un cerchio di amicizie. E niente poteva offrirmi mezzo migliore del web. Volevo dare speranza.
Con amore, creai il mio forum virtuale di mutuo aiuto. I motivi che mi hanno spinto a farlo, sono stati tre. Volevo uno spazio dedicato esclusivamente al suicidio.
Volevo creare un posto con più colore. Più adatto al bambino che vive dentro di noi. Più caldo. Più accogliente. E poi volevo che, anche se sotto la protezione dell’anonimato, si potesse scegliere di avere una rintracciabilità.
Nel 2011 nasce quindi MyHelp. Volevo trasmettere il messaggio che nonostante la situazione sembri buia e disperata, c’è sempre una via di uscita, c’è sempre amore anche nel buio.
All’inizio il forum consisteva solo nella sezione “Suicidio”, ma a poco a poco gli utenti cominciarono a chiedermi di aprire nuove sezioni con nuove tematiche, sia delicate (depressione, orientamento sessuale, rabbia, abusi, autolesionismo, etc.) che di svago e inoltre abbiamo pensato di creare una sezione “Diario”, per chi volesse tenere un diario segreto ai visitatori.
Quali sono le tematiche che affronta MyHelp?
Sono tra quelle considerate tabù. Il pensiero del suicidio, la depressione, la solitudine, l’autolesionismo, la dipendenza, la violenza, la rabbia che ne deriva… Spesso se ne sente parlare dopo che “il danno è stato fatto”. Nessuno ama denunciarsi e denunciare. Spesso è la stessa famiglia che preme nel mantenere il riserbo. Poi spunta fuori che la compagna di banco si taglia da sempre, che il ragazzino innamorato si è tolto la vita, che la sorella è stata violentata dallo zio, che la madre viene picchiata dal marito… Altre volte invece si trovano cadaveri e nessuno sa perché.
MyHelp è frequentato per la maggior parte da ragazzi sui 20-30 anni, ma di fatto partecipano anche adolescenti dai 12 anni fino anche ad adulti di 50-60 anni.
Cercano un posto in cui poter esprimere pensieri e sensazioni che credono non siano condivisibili, comprensibili, per i quali provano sensi di colpa, cose che non riescono a dire alle persone vicine a loro perché non le sentono vicine, perché sanno di non poter fare certi discorsi senza piangere, urlare o senza ferire, e non vogliono farsi vedere vulnerabili.
La paura, la non conoscenza, il non-dialogo, possono portare alla convinzione di essere dei mostri, circondati da altri mostri, e che la vita non abbia altro senso se non soffrire e morire senza uno scopo.
Può bastare un forum per risolvere certe situazioni?
Considero MyHelp come una famiglia che fa da ponte. Solo questo.
MyHelp è lo strumento, di per sé non fa niente, se non essere un luogo di incontro sicuro e protetto (e sia io che i membri del mio Staff lo abitiamo per garantire la sicurezza) che favorisce la crescita e la continuità di rapporti personali e famigliari. Quindi cosa ricavi da MyHelp? Tutto ciò che la gente ti può offrire. Tutta se stessa. Tutta la sua energia e la sua esperienza. Anche l’ilarità di scherzare dopo uno sfogo o un litigio.
Esistono soluzioni davanti a certe condizioni (desiderio di suicidio, depressioni e altro)?
Le soluzioni esistono sempre!
Sin da bambini veniamo condizionati dalla qualità di amore con cui ci allevano i nostri genitori. Perché il bambino vuole solo sentirsi amato, e per ottenere questo, è disposto a fare di tutto, anche a sacrificarsi.
Il problema è che quando il bambino diventerà adulto, sarà estremamente confuso su tutto: su ciò che vorrà dalla vita, dalle relazioni all’occupazione personale. Da qui derivano tutte le forme di malessere interiore, che possono andare dalla solitudine “inspiegata”, alla depressione “immotivata”, alla bassa stima di sé, agli atti estremi, come il suicidio; quante volte ci è capitato di sentire notizie di ragazzini che si sono tolti la vita o si tagliavano perché “la ragazza li aveva rifiutati” o “i compagni li prendevano in giro”. Ebbene qui la causa di simili emozioni non va ricercata solo nel ragazzo ma anche nei genitori. Un ragazzo non si ucciderebbe, né maltratterebbe se stesso per il rifiuto di una ragazza o dei suoi compagni se non avesse già subìto il più grosso rifiuto della sua vita, la negazione dell’amore genitoriale.
Occorre avere maggiore empatia, maggiore conoscenza delle proprie radici e delle dinamiche personali e interpersonali, per poter parlare in modo consapevole, passando informazioni importanti a chi ti guarda/ascolta/legge.
Ritengo che la nascita e la crescita di entità virtuali (come MyHelp) e non, che facciano scuola d’empatia e di umanità non solo ai giovani ma anche e soprattutto agli adulti da cui prendono esempio, sia fondamentale per amare in maniera più genuina e profonda. D’altronde, se ci fosse meno ignoranza e meno pregiudizi, MyHelp non avrebbe avuto motivo di esistere.
Manuela Agrò è nata e cresciuta in Italia. Dopo aver condotto studi liceali classici, ha conseguito la laurea in Farmacia nel 2012; nello stesso anno si è trasferita a Chicago (USA), dove ha studiato lingua inglese. È tornata in Italia nel 2013 e ha cominciato ad esercitare la professione di farmacista. Ha conseguito la specializzazione in counseling con approccio empirico nel 2016, formandosi presso il Centro Studi Michel Hardy. Dal 2017 vive e lavora come farmacista in Ticino.
Eveline Bentivegna
Leggete anche alcune testimonianze su: https://lapagina.ch/due-testimonianz…dal-forum-myhelp/