Pochi i testi a sfondo sociale, a fare da filo conduttore sono i sentimenti
Manca ormai pochissimo alla tanto attesa sessantottesima edizione del Festival di Sanremo targata Baglioni e, dopo gli inevitabili rumors dapprima concentrati sui big in gara, su eventuali ‘vallette’ e collaboratori, la curiosità e l’attenzione si sono adesso spostate sui venti testi in gara.
Quello che balza immediatamente all’occhio fin da una prima e veloce lettura è un ritorno al classico, forse più di quanto la lista dei concorrenti in gara facesse immaginare. Filo conduttore i sentimenti, declinati in ogni modo: amicizia, allegria, nostalgia, malinconia, ricordi, ma soprattutto amore con tante ballad romantiche tipicamente sanremesi a celebrarlo.
Pochi i testi che guardano alla realtà che viviamo, alla cronaca dei nostri giorni e al modo in cui inevitabilmente cambia noi e la nostra quotidianità. “Un filo conduttore non c’è se non per il fatto che noi canzonettisti cantiamo l’avventura e la disavventura del vivere”, commenta Baglioni, direttore artistico nonché conduttore del Festival.
Quasi tutti, dicevamo, hanno scelto di cantare l’amore, a partire da Ornella Vanoni, sul palco con Bungaro e Pacifico: l’insolito terzetto interpreta la serenata firmata da Pacifico, ‘Imparare ad amarsi’, un brano d’amore che parla dell’esigenza di viversi in ogni istante con consapevolezza, senza trascinare storie d’amore per abitudine.
Canzone d’amore anche per Annalisa che con la delicata ‘Il mondo prima di te’, canta l’amore senza difese. Nel testo gli autori (Alessandro Raina e Davide Simonetta, oltre alla stessa artista di Savona) sembrano narrare l’esigenza di una coppia di ‘tornare ad illuminarsi’. Romantico anche il cantautore siciliano Giovanni Caccamo con la sua melodica ‘Eterno’. Brano d’amore anche per Noemi: la sua ‘Non smettere di cercarmi’ è la richiesta di non smettere mai di cercarsi nelle cose di ogni giorno. Con ‘Almeno pensami’, Ron porta sul palco un inedito del grande Lucio Dalla: inconfondibile in questa canzone d’amore il tocco dello scomparso artista bolognese.
Implorano amore nonostante le debolezze dell’uomo fallace e ‘Così sbagliato’ anche Le Vibrazioni che nel loro brano cantano le debolezze umane e l’amore sincero di chi riesce ad accettarle andando oltre. Malinconia nel testo di Luca Barbarossa, che torna al Festival con uno stornello in romanesco, stile Lando Fiorini e Gabriella Ferri: ‘Passame er sale’ è una ballad semplice e romantica, molto nostalgica a tratti, che unisce la semplicità del gesto quotidiano del passare il sale all’amore e al ricordo dei momenti passati vissuti insieme. Nostalgia anche per Red Canzian che in ‘Ognuno ha il suo racconto’, innegabilmente un po’ autobiografico, riporta al vissuto e all’evoluzione di ognuno di noi.
Altro giro, altri ex Pooh: Fogli e Facchinetti cantano però la voglia di cambiare, una voglia costante di miglioramento che sembra scontrarsi con la realtà: forse il segreto è saper aspettare. Come anticipato, sono in pochi a discostarsi dal filo conduttore dei sentimenti: Ermal Meta e Fabrizio Moro presentano quello che forse è il brano più impegnato di tutta la competizione canora, ‘Non mi avete fatto niente’, un rap mascherato da brano danzereccio che esorcizza con il suo ritmo le paure legate agli attacchi terroristici, da Nizza a Barcellona, da Londra a Parigi. Un grido di speranza perché ‘tutto va oltre le vostre inutili guerre’.
Attualità anche in ‘Il coraggio di ogni giorno’, testo scritto da Avitabile, Servillo e Pacifico che fa riferimento alla realtà di Scampia e della vita napoletana. Tra gli altri partecipanti, Elio e Le Storie Tese con ‘Arrivedorci’, Mario Biondi con ‘Rivederti’, Decibel con ‘Lettera dal Duca’, Diodato e Roy Paci con ‘Adesso’, The Kolors con ‘Frida’, Nina Zilli con ‘Senza appartenere’, Lo Stato Sociale con ‘Una vita in vacanza’, Renzo Rubino con ‘Costruire’ e Max Gazzè con ‘La leggenda di Cristalda e Pizzomunno, la storia antica di uno scoglio che ogni cent’anni si anima e diventa un uomo cui le sirene restituiscono per una notte la donna che ama.
E come ogni buon Sanremo che si rispetti, anche questo ha i suoi favoriti: in pole position per il primo gradino del podio Ermal Meta e Fabrizio Moro.
foto: Ansa