A Valentino il premio ‘Uomo della moda e della pace’ per il suo ‘abito della pace’
Era il 1991 e imperversava la guerra del Golfo; dalla matita di Valentino Garavani veniva fuori l’iconico ‘abito della pace’, un lungo abito bianco decorato con la parola pace ricamata in quattordici lingue diverse.
Un capo che divenne ben presto un universale messaggio di amore e speranza e che allo stilista è valso il premio ‘Man of Fashion and Peace’ istituito dal Parlamento Europeo di Bruxelles e dedicato ai grandi nomi del fashion system che, attraverso le loro incredibili creazioni, hanno mostrato sostegno per il raggiungimento della pace del mondo. Un premio con il quale si vuole sottolineare il lato etico e sociale della moda, considerata anche come portatrice di messaggi forti, sociali, sensi di significato.
Questo lo spirito dell’evento ‘Fashion Dresses Peace – World Conference of Women, Fashion and Design’, organizzato e promosso da African Fashion Gate, che si è tenuto nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles e durante il quale è stato consegnato il premio.
Valentino Garavani è così il primo stilista della storia a ricevere il premio ‘Man of Fashion and Peace’, diventando ancora una volta l’emblema dell’eccellenza italiana nel mondo.
Valentino, uno stilista così importante nella moda di ieri e di oggi da essere riuscito a battezzare persino una tonalità di rosso, che da allora si chiama come lui, e il cui nome è divenuto nel tempo sinonimo assoluto di classe e raffinatezza, è nato l’11 maggio 1932 a Voghera, Milano. La sua passione per la moda si manifestò già da ragazzino e, con il pieno consenso dei genitori, si iscrisse all’Istituto di figurinismo di moda Santa Marta di Milano per frequentare un corso da stilista. Ben presto Milano iniziò però a stargli stretta e si trasferì a Parigi per iscriversi alla prestigiosa ‘Chambre syndacal de la Haute Couture parisienne’.
Dopo qualche periodo di lavoro come apprendista presso Jean Dessès prima e Guy Laroche dopo, iniziò la sua grande carriera aprendo la sua prima boutique in Via Condotti, nel 1959. La consacrazione arrivò nel 1962 con la sfilata a Firenze nelle sale di Palazzo Pitti: l’inizio di una rapida ascesa che lo porterà al successo mondiale fino a diventare ‘l’imperatore della moda’.
Impossibile elencare tutti i successi e i riconoscimenti di uno stilista talmente amato da aver conquistato i nomi dei più celebri personaggi dello spettacolo e che gli americani hanno soprannominato ‘The chic’ per il suo innato ed indiscutibile gusto unito ad una naturale eleganza che ha sempre contraddistinto tanto la sua persona quanto i suoi lavori.
Con una tre giorni di festeggiamenti tra il 6 e l’8 luglio del 2007, il grande stilista ha dato il suo addio al mondo della moda e la leggendaria sfilata Haute Couture a gennaio 2008 al Musée Rodin di Parigi è stato l’ultimo atto di una carriera memorabile. Ma il grande stilista non ha certo appeso al chiodo la sua bella matitina: la passione non si mette da parte così facilmente e la sua arte trova ancora espressione in lavori realizzati su commissione soprattutto per il mondo dell’opera, sua altra grande passione.
Nel 2016 ha infatti realizzato gli abiti di scena de ‘La Traviata’ diretta da Sofia Coppola.
foto: Ansa