Dopo la strage in Florida si parla di strette alle vendite di armi
Dopo la terribile e ennesima strage in una scuola in Florida negli Stati Uniti, si continua a discutere su probabili misure da intraprendere per garantire più sicurezza nel paese. Il presidente americano, Donald Trump, secondo Ansa spinge per una legge onnicomprensiva sulla sicurezza delle armi. Il presidente Usa vuole mettere al bando i potenziatori di quelle semiautomatiche e alzare i limiti di età per l’accesso ad esse. Dick’s Sporting Goods – fra le principali catene di attrezzature sportive – ha annunciato che non venderà più i fucili d’assalto come l’AR-15, usato in gran parte dei massacri degli ultimi anni.
Anche il colosso delle vendite al dettaglio americano, Walmart, ha annunciato di non vendere più armi e munizioni a chi ha meno di 21 anni. La società si impegna anche a rimuovere i fucili giocattolo che sembrano delle armi d’assalto dai suoi negozi.
Armare gli insegnanti
Una delle prime reazioni sulla strage dello scorso 14 febbraio che è costata la vita a 17 persone in un liceo di Parkland, si erano create diverse voci che chiedevano di armare gli insegnanti. Gli insegnanti, ha detto il deputato José Oliva al Tampa Bay Times, costituiscono ”l’ultima linea difensiva”. Nel dettaglio, la proposta di legge al vaglio della Camera mira a creare la figura dello ‘School Marshal’ e prevede costi complessivi per 67 milioni di dollari. La maggior parte del denaro servirebbe per l’addestramento.
Il provvedimento, se l’iter dovesse arrivare a conclusione, permetterebbe di armare insegnanti nei distretti guidati da un sovrintendente favorevole alla misura. La Camera, inoltre, propone anche nuovi paletti nella procedura per l’acquisto di armi: tre giorni di attesa prima di ottenere il prodotto e, soprattutto, innalzamento dell’età minima da 18 a 21 anni.