Facciamo un esempio: avete presente la serie di immagini che illustra la trasformazione della specie umana? Si inizia con un essere primitivo, accucciato e incapace di muoversi. Poi il primitivo inizia a camminare, sempre meno curvo. Infine si arriva all’uomo che cammina in posizione eretta. Allo stesso modo FINTECH rappresenta l’ultimo stadio della attività bancaria. E’ un processo reversibile? No: non si torna indietro. Puo’ essere rallentato ? No: come tutti i processi evolutivi, una volta iniziato continua sino al punto finale.
Motore di questa evoluzione è il costante sviluppo delle tecnologie informatiche. D’altronde, riconosciamolo: nel giro di pochissimi anni il tradizionale telefono domestico è diventato il moderno smartphone che ciascuno di noi ha in tasca. Tra il “prima” e il “dopo” di uguale è rimasto solo il nome: telefono. Fra il “prima” e il “dopo”, grazie all’uso delle tecnologie informatiche, il telefono pur mantenendo il nome si è evoluto in un oggetto completamente diverso. Tutti noi in questi anni ce ne siamo già resi conto: e ci conviviamo. Allo stesso modo, anche la banca si appresta a mantenere invariato nome. Ma, grazie all’uso della informatica di ultima generazione, ovvero del Fintech, la banca si appresta a incrementare le sue tradizionali attività. Appunto FINTECH, AN OPPORTUNITY FOR THE FINANCIAL SECTOR, ha recentemente impegnato a Lugano una giornata di studio organizzata dalla Associazione Bancaria e dalle autorità amministrative comunali, cantonali ed universitarie ticinesi.
Qualche esempio di FINTECH ? Pensiamo alle start-up, società innovative nate per reinventare la semplice “ipotesi” di una tradizionale azienda e che proprio nei servizi bancari trovano fertile terreno per crescere. Alcune start-up sono già notissime. Alibaba è il piu’ grande portale mondiale di vendite online senza avere un magazzino. Uber offre servizi di taxi senza possederne uno. Skype permette collegamenti telefonici online senza essere una compagnia telefonica. Airbnb propone appartamenti senza essere una immobiliare. Avanti veloce. Parlare di FINTECH vuol dire anche parlare di blockchain e criptovalute. Blockchain è il “come”. La criptovaluta è il “cosa”.
Blockchain: avete presente una comunità di consumatori? Condividono a priori una strategia comune e si accordano su come tenere un registro dei reciproci scambi. Quindi: tutti sanno subito “cosa” spetta a “chi“, “quando”, e “a quanto”. Definitivamente, senza contestazioni. Il “cosa” che viene scambiato è la criptovaluta, di cui la piu’ famosa è il bitcoin. Attualmente bitcoin non è una moneta. Non offre tassi di interesse. Non é neppure considerato strumento per preservare un patrimonio, come invece accade con l’oro o le “valute forti”.
Bitcoin avrà un futuro se e quando sarà riconosciuto come moneta dalle banche centrali: non resta che attendere. Ma perché tanto interesse attorno al bitcoin? Per la procedura innovativa, il blockchain descritta poco fa, che ne consente la creazione e regola gli scambi. Questa procedura puo’ essere applicata per tenere un registro delle contrattazioni non solo di (cripto)valute, ma di un qualsiasi altro bene o diritto di proprietà. Facciamo un esempio? Con il blockchain la compravendita di una auto o di un immobile avverrebbe in modo computerizzato, economico, definitivo e immediatamente condiviso alla conoscenza di tutta la comunità digitale. Cancellando le lungaggini burocratiche presso i registri immobiliari o automobilistici. Fateci caso: quanto appena descritto avviene nelle transazioni bancarie che quotidianamente tutti noi già ci siamo abituati a fare dal computer di casa, senza piu’ andare allo sportello. E in banca cosa succede?
Lo ha anticipato Sergio Ermotti, Amministratore delegato della prima banca svizzera: UBS. Fintech potenzierà la “profilazione” del cliente. Ovvero: identificare le abitudini caratteristiche di ogni correntista, negli investimenti e nel rispetto delle regole bancarie imposte dai governi. Proseguiamo e lasciamo che siano i numeri a parlare. Oggi piu’ del 50% dei clienti usa servizi bancari on-line, con una progressione annua del 17%. In Svizzera la “predisposizione alla tecnologia” delle strutture informatiche, agevolata dall’imminente arrivo della nuova tecnologia telefonica 5G, entro il 2020 consentirà ad UBS una gestione automatizzata e continua delle procedure interne.
Entro la fine del 2018 ben 700 computers gestiranno la quasi totalità delle operazioni della banca. Il dipartimento investimenti di UBS ogni notte già analizza i portafogli dei clienti. In tal modo i consulenti iniziano la loro giornata pronti a suggerire agli investitori aggiustamenti di strategia in base alle necessità di mercato. E’ evidente che, allo stato attuale, le valute parallele non solo non offrono all’utilizzatore finale tutto questo apparato di procedure e garanzie, ma non sembrano neppure incamminarsi verso questa direzione. Solo lo sviluppo di normative, operatori e tecnologie compirà la “selezione della specie” necessaria a sopravvivere. La esperienza del Fintech, per il momento ancora agli inizi, porta comunque a trarre qualche conclusione. La supremazia del lavoro come valore e dei diritti acquisiti riconosciuti alla attività produttiva sono ormai al tramonto. Nulla è intoccabile. Anzi, tutto è pronto a essere ridiscusso in nome del nuovo valore primario: la creatività informatica.
C’è dell’altro: “contestazione dei processi produttivi” e “fantasia al potere” erano i principali elementi che cinquant’anni fa provocarono la rivoluzione del Sessantotto. Queste due visioni allora inconciliabili, proprio grazie all’estremo sviluppo informatico oggi invece convivono. Anzi: insieme sono il motore creativo dei progetti digitali. Dal Sessantotto ad oggi la evoluzione della specie si è conclusa. Benvenuti nel nuovo mondo.
AN GRANDI