Svelato a inizio di settimana il nome del premier scelto dal M5s e Lega
È Giuseppe Conte il nome scelto di comune accordo da M5s e Lega per rivestire il ruolo di Presidente del Consiglio. Così a più di 80 giorni dal voto, dopo trattative che sembravano infinite e che hanno visto il MoVimento all’affannata ricerca di un “alleato” con cui stilare il famigerato contratto di governo su modello tedesco, 5 stelle e Lega hanno trovato l’accordo sia sui punti da trattare che sul nome da proporre. Giuseppe Conte, professore ordinario di diritto privato a Firenze e avvocato cassazionista, “sarà un presidente del Consiglio politico indicato da due forze politiche di un governo politico con figure politiche al proprio interno. E soprattutto con il sostegno di due forze politiche votate. No cambi di casacca, persone che vengono dal gruppo misto… non era questo lo spirito che volevamo dare al governo e ci siamo riusciti” afferma orgoglioso Luigi Di Maio. Poi presenta il futuro premier chiarendo che “oltre a essere una persona di grandissimo profilo, viene dalla periferia di questo Paese, da San Giovanni Rotondo, è uno tosto, si è fatto da solo. Si è battuto non solo per un rigore legale ma anche morale”. Conte sarà ‘sarà amico del popolo’, ovvero “uno che non vesserà il popolo italiano”, ha spiegato Di Maio.
“Il nostro, qualora il presidente della Repubblica valuterà il nostro nome, sarà – ha aggiunto il leader M5S – un governo politico che metterà al centro le questioni politiche”. 30 sono i punti trattati in appena 60 pagine di contratto (il modello tedesco di pagine ne ha quasi 200), in esso “ci sono le nostre grandi battaglie storiche, ci sono le 5 stelle. Abbiamo tanto da fare e tanto da realizzare e come capo politico” del M5S “ho lavorato notte e giorno in questi 80 giorni” per questo.
“Siamo pronti a partire – ha esordito invece Matteo Salvini – nessuno ha niente da temere, anzi”, perché sarà un governo “di speranza, di crescita e futuro, non sarà remissivo. Al centro metterà gli italiani, lo abbiamo detto prima del voto e lo faremo. Niente di campato per aria, radici solide per un governo che non guarda indietro ma avanti”.
“Vogliamo un governo che metta l’interesse nazionale italiano al centro, rispettando tutto e tutti ma mettendo l’Italia al centro, prima gli italiani. Rispettando nel limite del possibile tutte le normative e i vincoli, però facendo crescere il Paese”, ha poi sottolineato il leghista.
“Nessuno – ripete Salvini – ha niente da temere dalle nostre politiche economiche. Puntiamo a far crescere l’economia italiana per ridurre il debito a fronte di politiche fallimentari”. E si appresta ad elencare alcuni punti trattati nel contratto di governo: “Senza un lavoro stabile non c’è prospettiva, famiglia, figli. Non è possibile che il 20% degli italiani usi psicofarmaci, spesso per mancanza di speranza fiducia, prospettive. Contiamo – assicura – di lasciare ai nostri figli un Paese migliore, con un maggiore indice di sicurezza”.
Le critiche non mancano e sono aspre, soprattutto dall’estero, dove guardano con molta preoccupazione la presa di posizione dei due leader politici. “Almeno fateci prima partire…”, commenta poi Di Maio a proposito delle critiche della stampa estera al governo Lega-M5S. Finora, continua “abbiamo imposto un metodo: prima i temi, poi i nomi. Ed è giusto che sia così anche in futuro perché le questioni degli italiani vengono prima di ogni cosa”.
Più duro Matteo Salvini che ribadisce il suo interesse a mettere al centro l’interesse nazionale “rispettando tutto e tutti, rispettando tutte le normative e i vincoli, ma facendo crescere il Paese”.
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