E’ uno di quei giorni. Quando una stagione si allontana silenziosa e cede il passo a quella che segue. Quando l’acqua diventa neve, e il sole di primavera avvisa che sono in arrivo i mesi caldi e luminosi. È uno di quei giorni in cui pensi che niente è ancora uguale, anche se quel particolare cambiamento del tempo lo hai vissuto tante volte. Troppe per crederlo infinito. Ma non abbastanza per prevederne il termine futuro. È uno di quei momenti in cui è il semplice passare delle emozioni a guidare la tua vita senza che tu possa intervenire. È quando oggi e domani danzano insieme per illuderti che tutto possa fermarsi come tu desideri. Hai sempre vissuto perché cio’ accada. Credi fermamente che questo sia ancora possibile. Ma ti accorgi che non è così. Ti domandi quanto di tuo ancora esiste nel presente e quanto comunque ti accade, senza alcun intervento della volontà. Te ne preoccupi. Perché comprendi che la vita è già fuggita via rapida. Ma corre ancora. Ad una velocità che lentamente ti riduce a umile spettatore e semplice essere pensante. Quando ritrovi questi pensieri ti senti solo. Sorridi a chi ti è accanto. Ne guardi le figure segnate dal tempo, cercando nei loro tratti i ricordi che un giorno chiamasti curiosità sociale, amicizia o piu’ semplicemente simpatia. È il desiderio di allontanare la incoscienza dei loro sguardi che ti fissano curiosi. È pensare ai figli che ormai tu non sei piu’ il primo a cercare. Pensi a molte delle esperienze e delle fatiche della tua vita che sei riuscito a risparmiare loro. Lo hai sempre voluto. Da quando hai deciso di partire. Ma sapendo che questi pensieri erano e sarebbero sempre rimasti dentro di te. E che un domani ti avrebbero comunque raggiunto. Questo momento ora è arrivato. Forse anche i tuoi vecchi hanno rivolto lontano il loro sguardo, tanto tempo fa. Cercandoti nel nulla, senza dirti niente, in tua assenza. Per raggiungerti con il pensiero ovunque tu continuassi a fare battere il loro cuore e ancora dare vita alle loro speranze. Mentre chiedevano al Destino di provvedere a una tua felicità che ormai sapevano non poterti piu’ promettere. È l’istante in cui immagini da quanto tempo nella tua famiglia qualcuno ha pensato queste cose ancor prima di te, per generazioni e generazioni. Non te ne eri mai accorto. Ma oggi lo comprendi. Speri di avere educato i figli perché un domani anche loro possano vivere queste emozioni. Scopri che una risposta a questi interrogativi non ti serve, perché non sarà data alla tua generazione. Allora torni a fissare il mondo e alzare gli occhi al cielo. Oltre le nuvole, la pioggia, la neve, la nebbia o il sole di stagione. Torni a vivere, abbandonandoti agli abituali riti del giorno, quale che sia. Senza più sorprenderti della natura che cambia e del tempo che passa. Preso dai soliti pensieri, malanni, impegni, discussioni. E da quanto sia importante continuare andare avanti. Mentre il mondo continua a girare attorno a te. Ora più lento, ed ogni giorno più lontano. Benvenuta estate.
Articolo precedente
Prossimo articolo
Ti potrebbe interessare anche...
- Commenti
- Commenti su facebook