Minacciano l’ambiente e la fauna marina
Impossibile non trovarle nella borsa di ogni donna, soprattutto in quelle delle mamme, che ne fanno un uso
smodato, dal cambio dei pannolini alla merenda fuori casa; indispensabili anche per chi viaggia o per chi sta spesso fuori: stiamo parlando delle salviettine umidificate che coniugano perfettamente igiene e comodità in tutte quelle situazioni in cui l’acqua non è a portata di mano o non si può usare agevolmente. Ebbene, sembra che dovremmo presto imparare a farne a meno: se l’esempio inglese verrà seguito, presto infatti gli ormi diffusissimi fazzolettini imbevuti non saranno più utilizzabili.
Il dipartimento britannico dell’Ambiente, secondo quanto ha riportato il Times, ha infatti inserito le salviettine umidificate nella lista dei prodotti che rappresentano un grave rischio per l’ambiente e per l’ecosistema marino. Impegnato in un piano finalizzato ad eliminare i rifiuti da articoli in plastica usa e getta, per il Dipartimento le salviettine imbevute che spesso vengono smaltite in maniera errata (finendo nel water come se fossero di carta mentre la loro composizione di poliestere li rende di fatto un materiale plastico non biodegradabile), sono da accomunare alle buste di plastica e quindi, al pari di esse, se ne vuole vietare l’uso, a meno che i produttori trovino il modo di renderle biodegradabili. Stessa sorte per cannucce di plastica, cotton fioc e bastoncini usa e getta per mescolare i drink. “Come parte del nostro piano ambientale venticinquennale, ci siamo impegnati ad eliminare tutti i rifiuti di plastica evitabili, e questo include prodotti monouso di materiale plastico come le salviette umidificate”, hanno dichiarato membri del Dipartimento.
In Italia, a dire il vero, è già previsto che a partire dal 2019 i cotton fioc non biodegradabili vengano messi al bando mentre dal 2020 stessa sorte toccherà alle microplastiche contenute in alcuni cosmetici. Un’indagine condotta dal ‘Thames21’, un’associazione ambientalista che si batte per ripulire il Tamigi e i suoi affluenti, ha indentificato cinquemila salviette umidificate in più di centro metri quadrati del litorale del fiume. Secondo lo studio, le salviettine sarebbero in grado di rimodellare i letti dei fiumi fino a formare tumuli visibili in caso di bassa marea.
Inoltre, secondo alcuni recenti dati, in Gran Bretagna il 93% delle otturazioni delle fognature sarebbe da imputare alle salviettine umidificate, soprattutto quelle per neonati, ma anche quelle usate per rimuovere il trucco.
Grassi e oli contribuirebbero solo per lo 0,5% e un altro 7% sarebbe costituito da una serie di altri materiali, tra cui prodotti per l’igiene femminile, tamponi di cotone e involucri di plastica.
La carta igienica, infine, avrebbe un peso solo dello 0,01% del materiale colpevole di ostruire i tubi e le fogne britanniche.
La circostanza ha indotto il governo a lanciare campagne informative sul corretto smaltimento delle salviettine senza influire sul sistema delle acque reflue: “Stiamo continuando a collaborare con produttori e rivenditori di salviettine umidificate per assicurarci che l’etichettatura sugli imballaggi sia chiara e che le persone sappiano come smaltirle correttamente e stiamo incoraggiando l’innovazione in modo che un numero sempre maggiore di questi prodotti possa essere riciclato”, ha dichiarato un portavoce del Defra (Department for environment, food and rural affairs).