Di Maio: “Il primo atto di dignità in questo Paese è dire ‘basta con la pubblicità del gioco d’azzardo’, perché sta facendo sprofondare tante famiglie nella miseria”
Non è vero che non ci siano le coperture per avviare il Dl Dignità, sono tutte “leggende metropolitane”, tanto è vero che il decreto dignità è pronto, “dal punto di vista sia politico, sia tecnico”, si tratta solo di “una questione di quante bollinature deve avere e di quanti soggetti devono dire va bene”, spiega il Ministro del Lavoro e vicepremier Luigi Di Maio. “Mi fa piacere, anzi” che ci siano queste polemiche, aggiunge, perché “stanno pubblicizzando il decreto”. “Vedo – continua il vicepremier – che c’è tanta preoccupazione da parte di certi concessionari del gioco d’azzardo, io credo che il primo atto di dignità in questo Paese è dire ‘basta con la pubblicità del gioco d’azzardo’, perché sta facendo sprofondare tante famiglie nella miseria”.
Per quanto riguarda le pensioni, Di Maio, riportando le parole del presidente dell’Inps, Tito Boeri, parla della ‘Quota 100’affermando che “ci ritroveremo diverse centinaia di migliaia di pensionati che si approssimano al milione: questo non è un tema che necessariamente ci deve spaventare, perché soprattutto nella Pubblica amministrazione favorire il ricambio generazionale significa portare nuove competenze per le nuove sfide della Pubblica amministrazione”. La cosiddetta ‘quota 100’, spiega Di Maio, è “nel nostro programma di governo e la dobbiamo fare per permettere ai giovani di entrare sempre più nel mondo del lavoro e per dare la possibilità a chi ha lavorato una vita di andare in pensione”.
Però, avverte il vicepremier, “la partita, su questo come su tante materie economiche, non la dobbiamo considerare solo a Legge di Bilancio vigente o a saldi di finanza pubblica vigenti”, e aggiunge che bisogna tenere “ben presente che quello che è l’atteggiamento dell’Italia ai tavoli europei sull’immigrazione è solo l’antipasto di quello che sarà l’atteggiamento ai tavoli europei sull’economia”. Per quanto riguarda il tema delle pensioni d’oro, il ministro del lavoro annuncia di avere la proposta di legge pronta. “La settimana prossima – continua – tagliamo i vitalizi, quella successiva incardiniamo la legge sulle pensioni d’oro”.
Di Maio ha accennato anche alla proposta lanciata dal garante del Movimento, Beppe Grillo, di privatizzare due reti Rai e trasformarne una, privandola del tutto degli spazi pubblicitari. A tal proposito il vicepremier spiega che la proposta , che faceva parte del programma del 2009, “ma nel contratto di governo, per ora, abbiamo inserito esclusivamente che non vada più lottizzata”. “La smetteremo quindi – continua – con persone del partito all’interno del cda, il direttore generale, presidenti e direttori dei tg”.
E aggiunge: “So che è una grande sfida, ma è questa la vera sfida culturale. Se l’industria culturale del nostro Paese ricomincia a fare cultura e non si mette a lavorare per i partiti – conclude – allora quell’azienda cambierà la cultura di tutto il Paese”. A chi ha accusato il M5s di inesperienza e incapacità, Di Maio risponde che una tale allusione nei confronti del Movimento “abbia sempre portato fortuna questo schema qua, sempre sottovalutati, trattati come inesperti e incapaci: in 5 anni abbiamo mandato a casa Letta Gentiloni Renzi e Berlusconi. Quindi finché è così, finché ci dicono che stiamo arrancando, che non siamo bravi, non siamo capaci: poi il Movimento si piazza sempre davanti a tutti quanti e manda a casa la vecchia guardia”.
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