La loro azione sarebbe pressoché ininfluente
Per quanto siano sempre più diffusi e le loro proprietà vengano spesso decantate da pubblicità di ogni tipo, sembra che gli integratori e i multivitaminici non servano a preservarci né a ridurre il rischio di infarto, ictus e malattie cardiovascolari. A sostenerlo un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Alabama a Birmingham, il cui studio dal titolo ‘Circulation: Cardiovascular Quality and Outcomes’ raggiungerebbe conclusioni coerenti con le linee guida dell’American Heart Association, secondo le quali l’assunzione di tali sostanze è sconsigliata.
Gli esperti sono giunti a queste conclusioni analizzando i risultati di diciotto precedenti studi sull’argomento e analizzando le informazioni di circa due milioni di persone di diversa nazionalità. Durante le loro analisi, si sono focalizzati sul legame tra l’uso di integratori minerali e multivitaminici e rischio di infarto, ictus o malattie cardiovascolari, giungendo alla conclusione che non esiste alcuna relazione tra il consumo di tali sostanze e una minore incidenza delle citate patologie. Lo studio in esame non è il primo in questo campo, anzi negli ultimi anni se ne sono succeduti davvero parecchi.
Alla stessa conclusione, ad esempio, sono giunti anche i ricercatori della Harvard Medical School di Boston, negli Usa, che hanno preso in esame i dati ricavati dalle loro osservazioni su quindicimila soggetti di mezza età che assumevano regolarmente, a scopo preventivo, integratori o multivitaminici. Sul Journal of the American Medical Association (JAMA), interamente dedicato alle patologie cardiovascolari, Eva Lonn, della McMaster University, in Ontario, ha così commentato i risultati raggiunti dai ricercatori della Harvard Medical School: “Molte persone con patologie cardiocircolatorie continuano a fumare, mangiare male e non assumono i farmaci in modo appropriato. Invece acquistano regolarmente integratori vitaminici o altri supplementi nella speranza di prevenire l’infarto o l’ictus.
Niente di più sbagliato”. “Sebbene gli integratori multivitaminici siano ampiamente usati per prevenire carenze vitaminiche e minerali, è abitudine comune considerarli anche una buona strategia preventiva per scongiurare le malattie cardiocircolatorie. Il nostro studio dimostra che non ci sono effetti significativi sulle principali e più comuni patologie cardiovascolari, come infarto del miocardio, angina e ictus. L’assunzione quotidiana dei multivitaminici, inoltre, non riduce neanche la mortalità per patologie cardiovascolari in percentuali statisticamente significative”, ha puntualizzato Howard Sesso, che ha coordinato la ricerca della Harvard Medical School di Boston. Identiche conclusioni anche nello studio del St. Micheal’s Hospital e dell’Università di Toronto che ha riunito i più rilevanti indizi sull’argomento in esame in una revisione sistematica pubblicata sul Journal of the American College of Cardiology: anche qui i ricercatori hanno evidenziato come integratori e multivitaminici non hanno alcun effetto apprezzabile sulla salute umana, soprattutto su quella cardiovascolare o sul rischio di morte prematura.
Sembra dunque che multivitaminici e integratori siano solo una moda fine a se stessa, priva di reali benefici sulla salute. “In assenza di dati positivi, se non quelli emersi per l’acido folico in relazione infarti e ictus, l’atteggiamento migliore è probabilmente quello di affidarsi ad una dieta sana e bilanciata per fare il pieno di vitamine e minerali. Fino ad oggi, nessuna ricerca che abbia analizzato l’efficacia degli integratori ha mai dimostrato che esista qualcosa di più salutare di una sana porzione di frutta, verdura o frutta secca”, ha chiarito David Jankins, coordinatore della ricerca.