Parliamo di fatti o di storie inventate? A voi il compito di scoprirlo
Solitamente per l’edizione estiva vi proponiamo delle notizie leggere che accompagnano benissimo una giornata in spiaggia, in piscina o in balcone, mentre ci si gode l’estate. Per quest’anno, invece, abbiamo voluto cambiare, vogliamo mettervi alla prova con una specie di gioco, un piccolo passatempo pensato non solo per farvi divertire, no, questa volta vogliamo portarvi ad una riflessione più profonda, almeno in alcuni casi. Veniamo al dunque: dovrete indovinare se le seguenti notizie sono vere o false. Avete capito! Stiamo parlando delle cosiddette ‘Fake News’, ovvero delle notizie false che riescono ad ingannarci e a passare per vere e che sono sempre più diffuse.
Che ne parli davvero tutto il mondo lo dimostra anche il fatto che le fake news sono perfino diventate oggetto di studi scientifici, vediamo quindi due dati interessanti sulle notizie false prima di iniziare con il nostro gioco:
“Le notizie false hanno il 70% di probabilità in più di essere condivise con retweet rispetto a quelle vere”, spiega Sinan Aral dell’Istituto di Tecnologia del Massachusetts.
“Per raggiungere 1.500 persone, inoltre, le notizie vere impiegano un tempo circa 6 volte superiore. Le falsità, invece, si guadagnano ‘cascate’ di twitter, o catene ininterrotte di retweet, circa 20 volte più velocemente e vengono ritwittate da utenti unici in modo più ampio rispetto alle affermazioni vere, ad ogni condivisione”, sottolinea Aral.
“Abbiamo scoperto – spiega ancora Sinan Aral – che la falsità si diffonde significativamente più lontano, più velocemente, più in profondità e più ampiamente della verità, in tutte le categorie di informazioni”.
Adesso che siete in possesso di queste utili informazioni, vediamo quanto siete bravi ad indovinare se le seguenti notizie sono vere o false.
Suoceri contro gli sposi
È successo in Francia il caso dei genitori di uno sposo che, facendo ricorso, hanno impedito il matrimonio al figlio e alla fidanzata. I genitori, facendo uso di una legge dell’anno 1803, hanno perfino aspettato l’ultimo momento per impedire ai due di sposarsi. Gli ospiti, alcuni giunti perfino dalla Cina, erano già arrivati. Il motivo per cui i genitori dello sposo hanno impedito il matrimonio è che non erano sicuri se la fidanzata del figlio volesse sposarlo per amore o solo per avere il permesso di soggiorno. Infine l’hanno perfino accusata di essere un’agente segreto cinese. Nel frattempo la situazione si è risolta, dopo l’annullamento del ricorso da parte della corte di Grenoble i due si sono sposati lo stesso.
Il bambino espulso dalla scuola
La “giornata del supereroe” nelle scuole americane è una cosa speciale, ma quando Basil Karlo si è presentato a scuola travestito da presidente degli Stati Uniti Donald Trump per “la giornata del supereroe”, l’alunno è stato espulso.
Il gatto ricco
10 milioni di euro in eredità: è ciò che ha lasciato Maria Assunta al suo amato Tommaso, questa cifra è all’incirca il valore di una villa a Roma, due appartamenti, diversi conti bancari e terreni in Calabria. Il problema, però, è che Tommaso non ha potuto direttamente prendere l’eredità, perché? Perché la legge italiana non permette agli animali di ereditare, avete letto bene: gli animali! Tommaso, infatti, è un gatto e Maria Assunta, morta all’età di 94 anni, una donna con un grande amore per gli animali. Tommaso lo aveva preso tempo fa per strada, era un gatto selvaggio e oggi, grazie a Stefania, l’infermiera che aveva curato Maria Assunta e erede dell’ingente patrimonio con il perentorio onere di occuparsi del gatto, è uno dei gatti più ricchi al mondo.
Vegetariana guarita dal tumore
Si chiama Belle Gibson, la blogger australiana che è guarita da un tumore al cervello, grazie alla dieta che seguiva, quella vegetariana. Gibson ha descritto il suo percorso nel suo libro The Whole Pantry (“L’intera dispensa” tradotto in italiano). Secondo la 27enne solo la sua alimentazione vegetariana ha potuto salvarla dal tumore al cervello.
Il gallo svizzero condannato a morte
Nel 1474 a Basilea un gallo ha fatto un uovo, cosa che non dovrebbe essere fisicamente possibile. L’evento ha suscitato così tanta paura e scalpore, che – ricordiamo che il tutto è successo nel Cinquecento – i cittadini attribuirono questo episodio al lavoro del diavolo. Per la legge di allora, per prevenzione, ovvero per la paura che dalle uova potessero uscire degli esseri demoniaci, il gallo è stato condannato ad essere bruciato vivo. Gli scienziati oggi credono che si sia trattato di una gallina che erroneamente è stata considerata un gallo.
La Nintendo vendeva riso
Se ultimamente la Nintendo sta facendo parlare di sé per l’innovazione Nintendo Lab, ovvero cartoncini fai da te che si possono usare per giocare ai videogiochi con la Nintendo Switch, questa notizia vi stupirà perché probabilmente non ci avreste mai pensato al prodotto che molto tempo fa era venduto dalla Nintendo. Sicuramente conoscete i noodles, ovvero le tagliatelle cinesi, ebbene, tempo fa l’allora presidente della Nintendo Hiroshi Yamauchi, visto il grande successo di questi noodles istantanei, ha deciso di inserire nel proprio assortimento il riso istantaneo, convinto di farne una fortuna. Il suo piano, però, è risultato un fallimento facendogli perdere una fortuna. Il problema è stato che altre ditte, già attive nel campo dell’alimentazione, avevano iniziato da tempo con la vendita del riso istantaneo.
I migranti che buttano via i doni
Il portale spagnolo casoaislado ha pubblicato delle notizie che hanno suscitato scalpore: i migranti alloggiati nella municipalità di Cheste, nei pressi di Valencia, avrebbero buttato via i doni fatti loro dalla croce rossa, perlopiù vestiti e coperte. Ad Alicante invece, dove venivano alloggiati i migranti minorenni, degli abitanti hanno dichiarato aver visto i richiedenti l’asilo dell’Aquarius in un ristorante a bere alcolici pagando con banconote da 100 euro.
Il funerale di Riina
Andiamo in Italia con la prossima notizia, si tratta di una che ha fatto davvero il giro del web. Parliamo della presenza dell’allora sottosegretaria Maria Elena Boschi e della presidente della Camera Laura Boldrini ai funerali del boss mafioso Totò Riina. Riina è deceduto il 17 novembre scorso, dopo che non si era più svegliato dal coma dopo due interventi subiti. Era ricoverato nel reparto detenuti dell’ospedale Maggiore di Parma, in regime di 41 bis, il carcere duro per i reclusi più pericolosi, ormai da 24 anni. La notizia delle due politiche al funerale del “capo dei capi” era stata diffusa su Facebook accompagnata da una fotografia.
Ecco le soluzioni
Vi sono sfuggite le fake?
Fake o vere: ecco le soluzioni delle pagine precedenti
Suoceri contro gli sposi
NOTIZIA VERA
Il bambino espulso
NOTIZIA FALSA
Si tratta di una bufala. La foto è vera, il bambino veramente si è travestito da Donald Trump, ma l’espulsione è stata completamente inventata dalla pagina web di intrattenimento The Last Line of Defense.
Il gatto ricco
NOTIZIA VERA
Vegetariana guaritadal tumore
NOTIZIA FALSA
Si è verificato che Belle Gibson era perfettamente sana, e così, è stata condannata dalla corte di giustizia dello stato di Victoria che le ha comminato una multa di 410 mila dollari.
Il gallo svizzero condannatoa morte
NOTIZIA VERA
La Nintendo vendeva riso
NOTIZIA VERA
Il funerale di Riina
NOTIZIA FALSA
“Guardate chi c’era a dare l’ultimo saluto a Totò Riina? Forse non avete visto bene ma questa è la mafia di Totò Riina che vanno a pregare il loro benefattore”, così ha commentato chi ha pubblicato su Facebook la falsa fotografia che avrebbe ritratto la Boschi e la Boldrini durante il funerale di Riina in chiesa (che non ci è stato, perché la Cei chiarisce che “i mafiosi che adorano il male sono scomunicati”). La fake news ha avuto in una sola ora 1600 condivisioni e tanti commenti.
I migranti che buttanovia i doni
NOTIZIA FALSA
È vero, ci sono mucchi di vestiti vicino a un cassonetto, ma la ragione è che una volta sbarcati tutti gli immigrati devono seguire un iter che prevede una visita medica e il liberarsi di tutti gli indumenti indossati durante il viaggio per evitare possibili contaminazioni. Se una cosa l’abbiamo capita è quella che sui migranti di certo non mancano le false notizie, spesso usate proprio per polemizzare e politicizzare. Qui si tratta di un esempio tipico di fake news e sarebbe bastato cercare in rete per trovare la spiegazione alla notizia falsa.
Lotta contro le fake news
Diversi paesi hanno annunciato misure contro le fake news. La Francia ha recentemente annunciato di considerare leggi speciali in tempi di elezioni, ad esempio. La Germania, invece già l’anno scorso aveva dichiarato che multe fino a 50 milioni di euro potrebbero essere applicate a piattaforme social come Facebook o Twitter se post con incitamento alla violenza, calunniosi o con fake news non saranno rimossi entro 24 ore prevede un disegno di legge di cui ha dato notizia il ministro della giustizia Heiko Maas.
“Dobbiamo aumentare la pressione sui social network in modo che le società prendano ancora più seriamente la loro responsabilità a sradicare i contenuti illeciti”, ha affermato Maas. “Quando abbiamo a che fare con reati di incitamento alla violenza o calunnia non può essere consentito più spazio sui social che non sulle strade”, ha aggiunto. I singoli dipendenti delle società coinvolte potranno ricevere sanzioni fino a cinque milioni di euro e le compagnie fino a 50 milioni. La lotta contro le fake news per Google passa anche da YouTube con una migliore fruizione delle news e un investimento da 25 milioni dollari. Dopo il lancio della Google news initiative (GNI) nel marzo scorso, ovvero l’impegno per aiutare il giornalismo a crescere nell’era digitale, il gigante del web annuncia oggi ulteriori passi che attraverso GNI sta intraprendendo “per sostenere il futuro dell’informazione nei video online e alcune funzionalità di prodotto a cui il team di YouTube ha lavorato per migliorare l’esperienza di fruizione delle news”.
In un post, Neal Mohan, responsabile dei prodotti YouTube scrive: “Crediamo che il giornalismo di qualità richieda ricavi sostenibili e che abbiamo una responsabilità nel sostenere l’innovazione attraverso prodotti e fondi per l’informazione”. Mohan ricorda che “nel 2015 gli editori europei si sono rivolti a noi per chiederci come rendere scalabili i propri sforzi in ambito video, soprattutto perché avere delle infrastrutture per la video delivery è oneroso”.
Adnkronos