Essere stati condannati in gioventù quintuplica il rischio di esserlo di nuovo in età adulta
Tra i minorenni gli antecedenti giudiziari e il sesso sono fattori che incidono in modo determinante sulla valutazione del rischio di (ri)condanna in età adulta; lo dimostra una serie di analisi avviata nel 2015 dall’Ufficio federale di statistica UST. Due sono le statistiche che consentono di studiare le vicissitudini giudiziarie delle persone: la statistica delle condanne penali dei minorenni SCPM e, fino ai 23 anni, la statistica delle condanne penali degli adulti SUS.
Il rischio di recidiva è più elevato tra i giovani di sesso maschile
Il sesso delle persone è la variabile che incide maggiormente sul rischio di condanna o nuova condanna in età adulta. In generale gli uomini rischiano di essere condannati in età adulta circa cinque volte e mezzo in più delle donne. Tra i giovani autori di reati i ragazzi che hanno già una sentenza del tribunale dei minori a carico rischiano la recidiva dopo il raggiungimento della maggiore età circa quattro volte in più delle ragazze nelle stesse condizioni.
La prima sentenza è determinante
Il fatto di essere stati condannati in gioventù influisce molto sul seguito del curriculum giudiziale: il rischio di essere condannati in età adulta corso dai giovani contro cui un tribunale dei minori ha pronunciato almeno una condanna è di quasi cinque volte superiore a quello delle persone esenti da condanne durante l’infanzia o l’adolescenza. Inoltre, tra i giovani autori di reati il rischio di recidiva da adulti aumenta con il numero di condanne pronunciate nei loro confronti. Tuttavia, l’impatto del fattore «numero di condanne ricevute in gioventù» non è altrettanto rilevante di quello prodotto dalla pronuncia della prima sentenza. È la prima condanna da parte di un tribunale dei minori che fa maggiormente aumentare il rischio di aggravare successivamente il curriculum giudiziale.
Il rischio di recidiva dipende anche da altri fattori
Secondo gli autori dello studio, vi sono altre variabili, in particolare sociodemografiche, come ad esempio il livello di istruzione, il quartiere di residenza o il contesto familiare, che probabilmente hanno un certo impatto sul rischio di essere condannati di nuovo da adulti. Queste variabili non sono stati considerati per lo studio in questione.