Film e regia alla ex moglie di Cameron. Migliori attori Jeff Bridges e Sandra Bullock
ROMA – Alla fine a vincere in questa 82/ma edizione degli Oscar è stato, con sei statuette a tre, Davide contro Golia, ovvero ‘The Hurt Locker’ contro ‘Avatar’ (avevano entrambi nove nomination). Ma vince anche l’Italia che ottiene due statuette inaspettate con il suo prodigioso artigianato: quella alla fotografia di ‘Avatar’, andata a Mauro Fiore, e quella ottenuta da Michael Giacchino con ‘Up’.
Grande sconfitto invece Quentin Tarantino che con otto nomination se ne porta a casa solo una e abbastanza scontata; ovvero quella al miglior attore non protagonista andata a Christoph Waltz che ha sbancato tutti i premi possibili. Queste le prime considerazioni a caldo di una edizione che dimostra come Hollywood possa strapazzare con una certa disinvoltura un film come quello di Cameron che ha portato un mondo di soldi all’industria cinema (oltre 2 miliardi e mezzo). In realtà a giocarsi la partita erano questa volta tre film sulla guerra: quelli appunto di Cameron, quello della Bigelow e quello fantastico di Tarantino. Ma alla fine ha prevalso quello portatore di più polemiche e che racconta la vita tutta adrenalinica dei militari Usa che disinnescano bombe nella guerra in Iraq.
Il film della Bigelow – prima donna a vincere miglior regia e miglior film, e tra l’altro ex-moglie di James Cameron regista di ‘Avatar’ – è stato definito “una collezione di scene totalmente implausibili” da parte di alcuni veterani della guerra in Iraq. Non solo. Una azione legale contro il film é stata avviata in un tribunale del New Jersey da un sergente dell’esercito americano che accusa gli sceneggiatori di avere usato la storia della sua vita per il film adesso candidato a nove statuette. E per finire l’Academy ha bandito dalla cerimonia degli Oscar uno dei produttori della pellicola, Nicolas Chartier, responsabile di avere invitato in una serie di messaggi email i membri della Academy a votare per ‘The Hurt Locker’ e non per “un film da 500 milioni di dollari”, una allusione evidente alla pellicola rivale ‘Avatar’. Scontata invece la vittoria di Jeff Bridges come miglior attore per il suo ruolo di cantante country in ‘Crazy Heart’ mentre più bizzarra quella del fenomeno Sandra Bullock in piena serie positiva che, dopo un Razzie ricevuto con ironia solo ieri, oggi si porta a casa l’Oscar per ‘The Blind Side’ (ancora senza un distributore italiano).
Da segnalare, infine, che a una sola lunghezza da un film considerato evento come ‘Avatar’, ci sono ben due film come lo straordinario cartoon ‘Up’ e la storia triste low cost di ‘Precious’ (anche lui ancora senza distributore italiano).