In un’epoca in cui il crudismo e la cosiddetta dieta “paleo” (che non esiste) vengono celebrati come emblemi dell’alimentazione sana, è bene ricordare che è anche grazie alla cottura, che siamo ciò che siamo: uomini.
Sarà certamente capitato anche a voi di discutere di alimentazione con un amico o un’amica particolarmente “salutista” e naturalmente magrissimo/a, e sentir esaltare gli effetti benefici dei cibi crudi o della cosiddetta dieta “paleo”. Per questo, nemmeno troppo ristretto, gruppo di “adepti”, cucinare è un gesto contro natura e l’unica via alla salute sarebbe dunque “tornare alle origini” di un mondo in cui il fuoco ancora non esisteva e l’uomo viveva felice a base di semi e foglie.
Questi romantici vagheggiamenti, benché raccontati in modo avvincente e convincente, sono però del tutto errati. Infatti la cottura è stata un elemento fondamentale grazie al quale homo sapiens si è definitivamente staccato dai suoi progenitori, definendosi come specie a sé stante.
I vantaggi della cottura dei cibi sono stati molteplici e non si limitano a quelli puramente nutrizionali.
Innanzitutto, il trattamento termico rende commestibili cibi che non lo sarebbero da crudi (immaginatevi a mangiare legumi o tuberi senza cuocerli!). Alcune scimmie antropomorfe del Sudamerica sono state osservate raccogliere determinati frutti cotti tra i rami bruciati dagli incendi, alimenti assolutamente tossici da crudi. È plausibile che i primi uomini abbiano scoperto in modo simile i vantaggi della cottura!
Poi, il trattamento termico elimina batteri e tossine pericolosi, rendendo i cibi sicuri (pensate ai molluschi o a diversi tipi di carne).
Particolare tutt’altro che trascurabile dei cibi cotti è la loro maggiore digeribilità e la minore richiesta di masticazione. Queste caratteristiche hanno avuto un effetto sia sul corpo che sulla mente dei nostri progenitori, che da una parte, hanno ridotto le dimensioni del tratto digerente (pensate ai pancioni degli oranghi!), dall’altra hanno impiegato le ore, non più impegnate in lunghe masticazioni, in attività più stimolanti, migliorando lo sviluppo della corteccia prefrontale.
Ultima, ma non ultima, la convivialità che da sempre accompagna il gesto di cucinare. Gli uomini hanno imparato a raccogliersi intorno al focolare, si sono istituiti compiti e gerarchie. E intorno a “una tavola” è nata la civiltà. Insomma, siamo tutti figli di preistorici Cracco, fatevene una ragione!
Gastronomici saluti dalla vostra consulente alimentare
Tatiana Gaudimonte
Fonte: “E l’uomo inventò i sapori” – Rosalia Cavalieri – Ed. “Il Mulino”