La recente cronaca governativa ha proposto all’attenzione alcuni interrogativi di natura, secondo me, antropologica, che sembrano ripetersi, senza variazioni, nel corso del tempo, segnando, in qualche modo, l’azione e il pensiero dei nostri governanti.
Nella mia impressione, occupa un posto preminente, in questo contesto, l’inclinazione delle classi di governo, di destra, di centro, di sinistra, ad attribuire agli altri la responsabilità delle decisioni più controverse. In questo senso, sono indicative, io credo, le affermazioni del ministro dell’Economia Tria, il quale ha parlato di un ‘‘ricatto’’, orchestrato dal ministro delle Finanze tedesco Schauble, per convincere il nostro governo ad accettare il cosiddetto ‘‘bail in’’.
Vero o inventato che sia, il fatto tuttavia non è inverosimile. Certo, non è elegante ricordare ben più gravi vicende del secolo passato , ma basterebbe evocare i modi perentori con cui i gerarchi nazisti dettavano i loro ordini agli impauriti alleati italiani.
L’episodio riferito dal Ministro Tria mi ha ricordato una analoga uscita dell’ex premier Berlusconi, il quale si è premurato di affermare, nel corso di una intervista televisiva, che ‘‘autorità superiori’’, questa volta soltanto a livello nazionale, avrebbero fatto pressioni per indurlo, suo malgrado, a partecipare, assieme ai Franco-Britannici e agli Americani, alla guerra contro la Libia di Gheddafi.
È interessante osservare come i tedeschi non abbiano mancato, anche nella vicenda libica, di impartirci qualche utile lezione. Merita infatti ricordare la fermezza con cui la Cancelliera Merkel ha respinto, in quella circostanza, le pressioni esercitate dai Paesi alleati nel tentativo di trascinare la Germania nel conflitto libico.
Volendo fare un confronto tra Roma e Berlino, ciò che più risalta, secondo me, non è tanto la proverbiale determinazione del carattere teutonico, quanto, invece, la cronica debolezza di carattere di chi in Italia occupa posizioni di comando, seppure, certo, con le dovute eccezioni.
D’altra parte anche l’attuale Esecutivo, con le sue posizioni così inutilmente polemiche nei confronti di Bruxelles, nasconde, secondo me, la propria insicurezza.
Francesco Barbaro