Una rilevazione svizzera mostra le città più inquinate al mondo: India e Cina le peggiori. E la Svizzera?
Se le manifestazioni di qualche settimana fa sui cambiamenti climatici, in cui la sedicenne Greta è diventata portavoce, hanno suscitato anche polemiche non si potrà fare altrettanto con i dati oggettivi dell’inquinamento mondiale pubblicati on line dal sito svizzero Airvisual.com.
I numeri sono chiari e inequivocabili: nel 2018 la qualità dell’aria in alcuni paesi è preoccupante. Si stima che diverse migliaia di persone potrebbero avere gravi conseguenze fisiche per aver respirato aria inquinata soprattutto in quei paesi in cui una legislazione anti-inquinamento latita. Il report si basa sull’analisi di rilevazioni provenienti da decine di stazioni di monitoraggio installate in tutto il mondo: i valori vengono classificati come buoni, moderati, malsani, molto malsani e pericolosi. Da questi dati si è stilata una classifica delle città più inquinate del mondo con una qualità dell’aria drammaticamente pericolosa. Vediamola:
I primi sei posti in classifica vedono svettare, in questo triste primato, 5 città indiane e una pakistana. La più inquinata in assoluto è Gurugram con un valore di 145.6 punti. All’ottavo posto troviamo Hotan, piccolo centro agricolo cinese di 114000 abitanti ai margini del deserto di Taklamakan posta sull’antica via della seta. Fino al ventesimo posto si susseguono quasi esclusivamente centri indiani di cui i più rinomati sono Delhi e Varanasi, la città sacra dove le ceneri dei defunti vengono disperse nel Gange. Le seguenti venti posizioni sono occupate interamente da città cinesi con ranking sempre considerate “malsane”.
Non è, quindi, una sorpresa che queste città abbiamo anche avuto il primato di morti premature secondo un altro indice del 2015 quando, sempre secondo dati forniti da The Lancet, si sono stimati quasi due milioni di decessi per cause legate all’inquinamento. La Cina, in ogni caso, ha segnalato un netto miglioramento delle condizioni ambientali dall’anno precedente grazie ad importanti politiche per contrastare il fenomeno che danno spazio a fonti di energia rinnovabili e riforestazione.
Per arrivare ad un luogo che non sia cinese o indiano dobbiamo scendere in classifica fino all’86 posto dove si stabilisce con valori malsani e moderati Kuwait City e di poche posizioni inferiori anche la turistica Dubai la quale diversifica l’inquinamento atmosferico secondo le stagioni e rileva percentuali maggiori di aria malsana nei mesi più caldi dell’anno. Scorrendo la classifica vediamo solo la dominazione della Cina e di qualche raro stato africano come l’Uganda ma per arrivare alle nazioni europee dobbiamo aspettare il numero 234 in cui viene segnalata una città polacca, Stato nell’occhio del ciclone per produzione di energia legata ancora al carbone.
E per quanto riguarda i paesi che ci stanno a cuore? In Italia la città più inquinata risulta Sassuolo (31 punti), centro del distretto di produzione della ceramica, seguita da Torbole in provincia di Brescia e Modena segnalati con valori mensili che variano dal moderato al malsano. Milano è al settimo posto, Avellino al 42 esimo, Napoli dieci posizioni inferiori e Lecce al sessantesimo con valori primaverili buoni a moderati invernali. La Svizzera invece ha una qualità dell’aria che rispetta i parametri del sito web: sono stati registrati valori malsani solo nel mese di febbraio presso Ecublens (14.8 punti) nei pressi di Losanna, moderati nella stagione invernale di Lucerna e Berna mentre a Zurigo la qualità dell’aria è decisamente buona. La migliore? A Kussnacht con un punteggio di soli 5 punti!