Avete mai fatto una raccolta di figurine, da bambini? Ricorderete allora quanto fosse frustrante avere l’album pieno di “buchi”…
Per me, che poteva andare in edicola solo una volta la settimana a comprare una misera bustina di figurine di Candy Candy (lo so, non infierite…), trovare anche solo un doppione era una vera tragedia: voleva dire restare di nuovo senza il ricercatissimo numero 45 o 127 e veder diminuire la speranza di poter mai completare l’album. Mentre, d’altra parte, non sapevo più come smaltire il mucchietto di doppioni che si andava accumulando di settimana in settimana, facendo aumentare la mia irritazione Il disagio che ho descritto è simile a quello che prova il nostro organismo, quando continuiamo a fornirgli sempre gli stessi alimenti, con imbarazzante ripetitività. Da una parte ci sarà un sempre crescente accumulo che potrebbe anche risultare in una infiammazione da cibo, o con sintomi o “semplicemente” con accumulo di acqua e grasso; dall’altra, ci sarà una sempre maggiore carenza di nutrienti necessari. Non mi riferisco, naturalmente, ai macronutrienti, ossia a carboidrati, proteine e grassi.
Anche se, purtroppo, ci sono anche sconsiderato che pensano di poter vivere facendo a meno di una o più di queste categorie (ma ne abbiamo già parlato ampiamente in altri articoli).
Parlo invece dei cosiddetti micronutrienti, tra qui vitamine e sali minerali, di cui dobbiamo obbligatoriamente rifornirci con l’alimentazione ma il cui contenuto differisce da alimento ad alimento, da regione a regione di provenienza e perfino da stagione a stagione.
Per questo è importante variare il più possibile la nostra alimentazione, perché una carenza di micronutrienti, purtroppo, non ci viene notificata per email e spesso viene ignorata per mesi, ma le cui conseguenze comprendono sbalzi di umore, stanchezza apparentemente irrecuperabile, colorito spento, prestazioni atletiche (e non solo) inferiori alla norma e così via.
La consuetudine a fare la spesa “sotto pilota automatico” non aiuta, così come non aiuta la fretta che spesso accompagna la preparazione dei pasti. Si finisce quindi per rimpinzarsi di integratori “con un po’ di tutto, che male non fa”, quando il malessere inizia a non poter essere più ignorato. Ma spesso questo rimedio raffazzonato non aiuta.
Il mio suggerimento è quindi quello di andare a fare la spesa con una bella lista di alimenti “insoliti”, non perché esotici ma perché , per abitudine, generalmente non consumiamo, come cereali diversi da frumento e riso (miglio, grano saraceno, sorgo) o proteine vegetali in aggiunta a quelle animali (noci, semi) oltre, naturalmente, di attivare la fantasia in cucina, cercando o creando nuove ricette nel fine settimana, per iniziare un circolo virtuoso di nuove, buone e più varie abitudini. La consulenza alla spesa può essere un utile strumento per andare in questa direzione, quando proprio non si sa da che parte girarsi.
Variati e variabili saluti dalla vostra consulente nutrizionale
Tatiana Gaudimonte #loveyoubody #loveyourself
Fonti:
“Immune Function and Micronutrient Requirements Change over the Life Course” – S Maggini – Nutrients 2018