Il Consiglio federale ha posto in consultazione un avamprogetto che permetta agli psicologi di fornire le loro prestazioni a titolo indipendente nel quadro dell’assicurazione obbligatoria
In Svizzera sempre più persone soffrono di depressioni, burnout, attacchi di ansia o dipendenze. I disturbi psichici sono tra le maggiori malattie che limitano la qualità di vita delle persone. Studi e stime dimostrano che in un anno quasi un terzo della popolazione necessita di una terapia per i disturbi mentali. Ad oggi le prestazioni delle psicoterapie sono rimborsate dalle casse malati nel quadro dell’assicurazione obbligatoria solo se gli psicoterapeuti lavorano sotto osservazione di uno psichiatra o di un medico specialista. È un modello che il Consiglio federale vuole cambiare, perché richiesto a gran voce dagli stessi psicologi. La scorsa primavera organizzazioni implicate avevano consegnato alla Cancelleria federale una petizione con oltre 94.000 firme che chiedeva proprio quello che il Governo ha posto in consultazione: un accesso facilitato alla psicoterapia ambulatoriale.
Secondo il Governo, con il nuovo si potranno ridurre le difficoltà di approvvigionamento. “Ci sono sempre lunghi tempi di attesa” ha spiegato il ministro della sanità Alain Berset. Il modello attuale era una soluzione transitoria per armonizzare la formazione degli psicologi e che è terminata con l’entrata in vigore della legge sulla formazione degli psicologi dal 2013. “La situazione oggi per uno psicologo è eccezionale se deve lavorare sotto sorveglianza di uno psichiatra. Psicologi con un’adeguata formazione dovrebbero esercitare indipendentemente”. Ed è questo che la proposta del Consiglio federale vuole permettere: gli psicologi dovranno poter fornire le loro prestazioni a titolo indipendente, se saranno esaudite determinate condizioni. Devono essere in possesso della relativa qualifica, di un’autorizzazione cantonale all’esercizio, di esperienze cliniche e di una prescrizione della terapia da un medico. Si tratterebbe di un medico di famiglia o di una ginecologa, senza l’obbligo di una consultazione presso uno psichiatra. Così si migliorerebbe la tempistica di intervento in situazioni di crisi, in particolare per minorenni, adolescenti e adulti. “Oggi molti bambini, giovani o adulti devono aspettare mesi per avere un appuntamento“ ha detto Berset “un aspetto negativo per che’ i problemi si aggravano e a lungo termine le cure diventano più costose“. L’ottimizzazione del sistema non eviterà però un aumento dei costi per le casse malati, secondo il ministro della sanità. Le prestazioni pagate oggi dai privati, si stima ammontino a 100 milioni di franchi, in futuro saranno rimborsate dalle assicurazioni malattie, costi che tenderanno ad aumentare. Per la Federazione svizzera degli psicologi (FSP) è un passo fondamentale. “Con il passaggio al modello della prescrizione si può rimuovere un ostacolo importante che ha sinora impedito a molte persone di beneficiare della psicoterapia ambulatoriale”, afferma Yvik Adler, co-presidente della FSP nel comunicato stampa, dichiarando il proprio impegno affinché la modifica entri quanto prima in vigore, per reprimere gli ostacoli e garantire un accesso quanto più semplice possibile alla psicoterapia ambulatoriale.
Gaetano Scopelliti