Da settimane senza sapone, vestiti puliti e cibo adeguato
Centinaia di bambini migranti non accompagnati sono stati trasferiti da una stazione della polizia di confine in Texas dove erano detenuti da settimane senza sapone, vestiti puliti o cibo adeguato. Lo scrive il New York Times, affermando che il trasferimento è il segnale che la crisi di sovraffollamento della strutture detentive che si trovano al confine Usa è al punto di rottura. Poco meno di due settimane fa un gruppo di avvocati aveva visitato la stazione delle guardie di confine di Clint, Texas, riferendo di bambini di otto anni che si prendevano cura di neonati, bambini di due anni senza pannolini, altri che raccontavano che si svegliavano di notte per la fame.
Si sa poco delle strutture dove vengono detenuti i migranti rastrellati dalle pattuglie di confine Usa, ma negli ultimi mesi hanno cominciato a trapelare notizie delle condizioni disumane in cui si trovano. L’accesso di persone provenienti dall’esterno è limitato, ma le autorità federali hanno detto che è sempre più difficile gestire l’accoglienza dei clandestini provenienti dal Centroamerica in fuga dalla miseria e dalle violenze nei loro Paesi d’origine.
La visita dei legali alla struttura di Clint era stata concessa da un giudice nell’ambito di una lunga vertenza sulle condizioni in cui i bambini migranti vengono detenuti negli Usa. Subito dopo i legali avevano denunciato la situazione e fatto pressione pubblica perché i bambini venissero rilasciati. Circa 250 bambini sono stati trasferiti in un sistema di alloggi gestito dall’Ufficio per il ricollocamento dei rifugiati, altri sono stati inviati a una villaggio di tende a El Paso.
I neonati si trovavano a Clint perché separati dalle famiglie con le quali avevano attraversato il confine, oppure erano figli di madri adolescenti anch’esse detenute. Alcuni si trovavano nella struttura da un mese. Secondo i racconti dei legali, i bambini non avevano bagni, sapone, spazzolini da denti, dentifricio e indossavano i vestiti sporchi con i quali avevano attraversato il confine settimane prima. Alcuni bambini malati erano in quarantena e gli avvocati hanno potuto parlare con loro solo per telefono.
Askanews