-0.9 C
Zurich
22 November 2024
Image default
Sport

Vivere l’Italia rosa da cicloturista durante il Giro d’Italia

Print Friendly, PDF & Email

La campionessa italo-svizzera di Triathlon Valentina Rosamilia ed il Delegato del CONI per la Svizzera Cirano Tondi ospiti di ENIT alla prima edizione del Giro-E in concomitanza con il 102° Giro d’Italia

In quanti sognano di percorrere l’Italia godendo a pieno dei paesaggi da cartolina (non necessariamente luoghi noti) e ancora, in quanti pagherebbero per avventurarsi tra gli infiniti sentieri gastronomici che il territorio offre. Sicuramente in molti. Da quest’anno il Giro d’Italia si presta anche a questo tipo di attività con il Giro-E, una gara parallela con biciclette a pedalata assistita per promuovere il turismo. L’ha capito da subito Enit, l’Ente Nazionale per il Turismo, che ha pensato bene di coniugare sport e promozione del territorio italiano in una formula a dir poco originale, invitando ben 33 giornalisti da tutto il mondo a partecipare alla prima edizione del Giro-E, una gara di tipo amatoriale che ha avuto luogo nelle stesse giornate e sulle stesse strade in cui si è disputata la corsa Rosa, ma su un tracciato ridotto a 18 tappe del celebre percorso e con una bicicletta a pedalata assistita. «L’Italia non è solo arte, ma molto di più» ha spiegato Giovanni Bastianelli, Direttore esecutivo ENIT, che vede nel turismo sportivo un importante aggregatore economico. «I turisti che girano l’Italia in bici – ha proseguito – si innamorano dei paesaggi, del buon cibo e molti di loro acquistano casa». Notizie confermate anche da Alberto Mazzini, responsabile Marketing della Regione Marche che dichiara «la bici non è il fine, ma il mezzo per catturare il turista e dare emozioni». 

La Regione offre da oltre un anno percorsi in bici per cicloturisti, cammini di fede e trekking, sempre più amati dai turisti che scelgono le Marche per le loro vacanze e spesso successivamente per l’acquisto di una casa.. Ma torniamo al Giro-E. Sono stati 522 i ciclisti coinvolti in 18 tappe per un totale di 1’829 chilometri percorsi con 5 produttori di motori, 6 marchi di bici e 10 squadre partecipanti, tra cui il #TeamENIT capitanato dal campione italiano Max Lelli, grande esperto in materia, nonché valore aggiunto della squadra. Max ha seguito l’intero giro e ha saputo motivare tutti i giornalisti dalla prima all’ultima tappa, barcamenandosi tra l’inglese, il giapponese, il russo, l’ungherese ed il francese. Anche la diciasettenne Valentina Rosamilia, attuale campionessa di Triathlon italiana e svizzera, ha preso parte al Giro con il Team Enit ed ha saputo tenere testa a tutti i ciclisti. Alle sue prime armi invece Cirano Tondi, Delegato CONI per la Svizzera, che ha combattuto in uno sport duro, ma onesto. 

La sfida del cicloturista sulla e-bike

Una volta individuata la zona in cui trascorrere le proprie vacanze, bisogna pianificare gli spostamenti. Si cercano di evitare aereo, bus e auto per divenire tutt’uno col territorio, poiché in questo modo, oltre a preservare il fascino intrinseco della natura, si vuole combattere questa nuova guerra ecologica, dettata dalle leggi del consumismo sfrenato, che si contrappongono al grande movimento ecosostenibile che vede di buon occhio ogni azione rivolta alla salvaguardia del pianeta. Un vero è proprio rebus: fare le vacanze, ma in modo da non impattare sull’ambiente. Ecco quindi che nasce il cicloturista. Un turista consapevole e responsabile (per la maggiore #plasticfree) che ama la natura e si sposta in bicicletta. Ma se la bici non è per tutti e ci si sente in affanno già alla prima salita in vista? La bicicletta con pedalata assistita è certamente una soluzione tangibile anche per i più spaesati. La bici messa a disposizione per i giornalisti del Giro-E è stata la Pinarello Nytro, la prima bici da corsa elettrica della casa madre con un telaio in fibra di carbonio e il sistema di assistenza più leggero sul mercato per un peso totale di appena 13 Kg. Design dalle geometrie tipiche della Pinarello, è caratterizzata per il suo alto rendimento e con le sue tre modalità di pedalata assistita (leggero, medio, alto) offre un vero ausilio per chi soffre la salita. 

Fausto Pinarello, amministratore delegato dell’azienda trevigiana in un’intervista al Sole 24 Ore spiega che «il concetto di base è molto semplice: i migliori panorami e la più grande passione dei ciclisti sono le montagne. Più sali e più è bello. Ma la salita è anche il maggiore ostacolo per molte persone. Così, a godere delle situazioni migliori, è solo la punta dell’iceberg di tutto il movimento turistico-amatoriale. Una bici di questo tipo, invece, è il miglior aiuto per chi, a causa di vari problemi (peso, età, poco tempo per allenarsi) vuole godere completamente il ciclismo». 

Mi rivedo nelle parole dell’AD, non essendo mai salito su una bici da corsa, ho trovato molto difficile pedalare per ore e ore, ma al contempo molto emozionante partecipare al Giro-E con una bici che mi ha sostenuto anche nelle perfide salite lunghe più di 20km. Ora mi sento anch’io un cicloturista in Italia e solo ora comprendo l’amore che in milioni provano per la bici, tanto che ne ho ordinata anch’io una identica alla Pinarello, la stessa con cui ho gareggiato in quattro tappe.

Il Giro d’Italia come aggregatore di emozioni

Che l’Italia sia un museo a cielo aperto si sa, basti pensare all’arte, alla scultura e ai celebri dipinti sparsi da Nord a Sud. Ma, come diceva il Direttore Bastianelli «l’Italia è molto di più». Dopo questa esperienza molto intensa vissuta durante il Giro d’Italia, ho realizzato quanto questo evento sia importante per l’Italia e per gli italiani, e quanto il Giro unisca il Paese. 

D’altronde lo slogan è “Giro d’Italia – Amore infinito”, ed ora capisco anche il perché. Ho avuto il grande piacere di essere invitato da ENIT a gareggiare in 4 delle 18 tappe previste, partendo da Frascati, scendendo giù in Puglia fino a San Giovanni Rotondo, per poi risalire fino a Pesaro, passando per Chieti, l’Aquila e Senigallia. La nostra era la squadra dei giornalisti e opinion leader, gli altri ex-campioni olimpionici o comunque appassionati di bicicletta. Da subito sono rimasto colpito dall’impeccabile organizzazione. Davanti a noi vetture di polizia, moto, scooteroni e addetti alla sicurezza stradale che ci spianavano il tragitto. Quando passavamo noi, si fermava tutto e la strada era nostra. Lungo il tragitto il colore rosa la faceva da padrone. 

Addobbi e striscioni rosa dedicati alla storia Giro ci davano la forza di continuare a pedalare. Dietro di noi invece la famosa carovana con le ammiraglie delle squadre sempre pronte a sostenerci e a rifornirci di energetici. Ogni tappa del Giro-E partiva da un luogo e proseguiva sul tracciato del Giro d’Italia per circa 120km fino a confluire nel medesimo arrivo del Giro stesso. Più di tutti mi colpiva ogni volta il calore delle persone ai lati delle strade, che ci incoraggiavano e ci dicevano «solo ancora 40km, solo ancora 20km, siete i migliori, siete il meglio dell’Italia». 

Si sbagliavano, il meglio dell’Italia erano loro, le persone che hanno combattuto in guerra per un’Italia libera ed unificata, così che noi oggi possiamo pedalare in bici in totale serenità. Ad accoglierci al traguardo infine, oltre alla folla di appassionati e supporter, vi era la zona hospitality, una zona riservata ai ciclisti con doccia e ricco buffet in modo da recuperare le forze. Una volta rinfrescati, ci godevamo dai divanetti in prima fila, l’arrivo dei gladiatori che talvolta sfrecciavano a 65km orari per conquistarsi la Maglia Rosa.

Un’avventura unica nel suo genere anche nel 2020

Che fascino varcare la porta del tempo in sella, pedalare per antichi borghi medievali impregnati di arte e di storia, prendere un caffè durante una sosta ad un passo da straordinari affreschi rinascimentali, scoprire un’Italia lontana dalle note rotte turistiche, un’Italia delle tradizioni, facendo sano esercizio fisico. Non nego di essermi emozionato nel rivedermi in questa grande festa del ciclismo, occasione più unica che rara per conoscere l’Italia a passo lento e assaporarne i cibi, le tradizioni e i paesaggi. Ma quest’avventura non deve finire qua. 

Per l’edizione 2020 vi è il desiderio di partecipare al Giro-E con una squadra “svizzera” di sportivi imprenditori alla ricerca di una sana competizione all’interno di questa meravigliosa cornice quale è il Giro d’Italia. Se siete interessati scrivete a [email protected] e vi terremo aggiornati sul programma provvisorio dell’evento. Nel frattempo la Grande Partenza del Giro d’Italia è prevista da Budapest sabato 9 maggio 2020 con due tappe a Györ e Nagykanizsa per poi volare in Italia, partendo pare dalla Sicilia. Lasciamoci sorprendere. Viva la natura, viva lo sport e viva l’Italia.

Cirano Tondi Delegato Coni Svizzera

Trovate video e foto su  www.conisvizzera.ch

Ti potrebbe interessare anche...

Inter costretta a pari da Roma

Redazione

Il Napoli riacciuffa lo scudetto

Redazione La Pagina

Formula Vettel

Redazione La Pagina

Lascia un commento

I cookies ci permettono di garantire la funzionalità del sito, di tenere conto delle vostre preferenze e consentirvi una migliore esperienza di consultazione dei nostri contenuti. Continuando a navigare sul nostro sito l’utente accetta l’utilizzo dei cookies. Accetto Leggi di più