In Svizzera continua ininterrotta la tendenza ad essere fisicamente più attivi. Il 76% della popolazione si muove a sufficienza e il 64% pratica sport ogni settimana. Le persone che non praticano mai sport e quelle fisicamente inattive sono solo rispettivamente il 26% e il 9%. In generale, chi svolge un’attività fisica adotta anche uno stile di vita più sano. Si osservano delle correlazioni in particolare con la salute psichica e lo stress. Pur non proteggendo dallo stress sul lavoro, l’attività fisica può comunque aiutare a gestirlo meglio. Questo è quanto emerge dalla sesta indagine sulla salute in Svizzera, realizzata nel 2017 dall’Ufficio federale di statistica UST.
Il movimento e l’attività fisica, componenti essenziali per uno stile di vita sano, aiutano a prevenire le malattie somatiche e psichiche. Dalle indagini emerge che il 76% della popolazione si muove in misura sufficiente nel tempo libero, ovvero svolge almeno un’attività fisica di media intensità per minimo due ore e mezza alla settimana. Dal 2002 si constata una continua tendenza al miglioramento del comportamento nei confronti dell’attività fisica. Nel 2017 la quota di persone che pratica un’attività fisica sufficiente è salita dal 62 al 76%. Inoltre salta all’occhio la contrazione della quota di persone inattive dal 19 all’8%. Anche le differenze in funzione del sesso e dell’età si sono ridotte.
Le persone con diploma di scuola universitaria praticano più sport
L’UST spiega che non tutti i gruppi di popolazione, tuttavia, praticano attività fisica nella stessa misura. È soprattutto per quanto riguarda lo sport che si manifestano palesi differenze sociali: il 42% delle persone che hanno concluso solo la scuola dell’obbligo pratica sport almeno una volta alla settimana, mentre fra le persone che hanno conseguito un diploma universitario la quota è del 73%.
Gli svizzeri tedeschi praticano più attività fisica dei ticinesi e degli svizzeri francesi
Le persone fisicamente attive presentano un equilibrio emotivo migliore
L’indagine sulla salute in Svizzera mette in luce varie correlazioni tra salute e attività fisica. Le persone fisicamente attive presentano meno spesso una sofferenza psichica media o elevata e sono più raramente soggette a problemi di sonno o di depressione, mentre, nel complesso, godono di maggiore sostegno sociale, hanno maggiormente la sensazione di avere la padronanza della propria vita e una migliore capacità di valutare la propria autoefficacia.
Migliore gestione dello stress sul lavoro
Nel contesto professionale, secondo le indagini dell’UST, le persone occupate che praticano sufficiente attività fisica si lamentano meno spesso di essere stressate al lavoro e presentano un grado di tolleranza allo stress più elevato rispetto a quelle che non ne praticano abbastanza. Tra le persone che soffrono sempre o spesso di stress, quelle inattive corrono almeno due volte in più delle altre il rischio di sentirsi «logorate dal punto di vista emotivo» o di presentare una sofferenza psichica media o alta. Inoltre, corrono un maggiore rischio di non essere in grado di gestire lo stress sul lavoro rispetto alle persone allenate.
Stile di vita sedentario
Oggi il lavoro è per la maggior parte sedentario e spesso si sta seduti anche durante il tempo libero. Quasi la metà delle persone attive professionalmente sta seduta per sei o più ore al giorno, mentre tra le persone senza attività professionale la proporzione è del 42%. Inoltre si osserva che la durata del tempo trascorso da seduti diminuisce con l’età: tra le persone di 15–24 anni quelle che stanno sedute per sei o più ore al giorno sono il 60%, mentre tra quelle di 75 anni o più la quota è del 24%. Nulla lascia intendere che lunghi periodi in cui si sta seduti siano compensati da una maggiore attività fisica nel tempo libero. Minime sono anche le interazioni tra vita sedentaria e gli altri comportamenti in materia di salute o lo stato di salute.
Fonte dati: UST