Ci vogliono far credere che la globalizzazione sia portatrice di progresso, sviluppo scientifico, miglioramento della possibilità di vita e di sopravvivenza. Tutte bugie, nient’altro che bugie, per nascondere in realtà, cosa è veramente la globalizzazione, un piano studiato a tavolino da pochi, al fine di porre in essere questa scellerata strategia che come unico fine ha quello di arricchire sempre più quell’egemonia giudaico-massonica che gestisce la finanza mondiale. Prendiamo per esempio la Comunità Europea, questo enorme baraccone, che ha costi esorbitanti, e che ha come unico punto di unione tra gli stati la moneta, l’euro. Sono stati scelti tra il pubblico amministratori che abbiano tendenze servili. Essi non hanno esperienza nell’arte di governare, quindi vengono trasformati in altrettante pedine del giuoco, pedine nelle mani di quei pochi astuti ed eruditi burocrati consiglieri, coloro che sono stati educati sin dall’infanzia a nell’arte di governare. Coloro che hanno fatto della menzogna e dell’ipocrisia le loro armi per raggiungere lo scopo prefissato. Il successo del piano consiste nella sua adattabilità al temperamento delle nazioni colle quali viene a contatto. I media sono una grande forza nelle mani dei presenti Governi, i quali per suo mezzo, controllano le menti dei popoli. I media dimostrano le pretese vitali della popolazione, ne rendono note le lagnanze e talvolta creano lo scontento tra le masse. La libertà di parola nacque con la stampa, ma i Governi non hanno saputo usufruirne di questa forza, ed essa è caduta nelle mani di quei pochi che hanno come unico fine l’egemonia economica, la creazione di un nuovo ordine mondiale di cui la globalizzazione ne è il cardine.
La globalizzazione, è degrado ambientale, tanto caro all’ultima arrivata, Greta Thunberg, ma vi siete mai chiesti, chi c’è dietro questa ragazza, chi sono coloro che hanno progettato e lanciato nel mondo questo personaggio con l’appoggio incondizionato dei media? Forse proprio coloro che hanno creato la globalizzazione, quel potere giudaico-massonico che ha un piano ben definito, coloro che hanno creato una concorrenza sui mercati esteri non sostenibile con manodopera a basso costo, con l’unico fine di portare all’impoverimento ed alla perdita del posto di lavoro ai vecchi lavoratori.
Ma non si tratta solo di questo, vediamo che più il tempo passa maggiore è a disparità sociale, la perdita dell’identità locale, la riduzione della sovranità nazionale e dell’autonomia delle economie locali, la diminuzione della privacy. L’annientamento di tutti questi principi sacrosanti, che sono alla base di una società civile è un altro passo operato da quel cancro che è la globalizzazione. L’aumento delle disparità sociali, pensando soprattutto al modello dei paesi più poveri, il terzo Mondo: come abbiamo accennato precedentemente, molte industrie stanno attuando una delocalizzazione delle proprie strutture, sfruttando così produzione e manodopera a basso costo, facendo così però solo i propri interessi, andando anche a ledere un tessuto economico già arretrato, andando inoltre a danneggiare economicamente i propri Paesi d’origine, impoverendo l’offerta di lavoro. Inoltre, lo sfruttamento dei territori dei Paesi del Terzo Mondo va ad aumentare e favorire il degrado ambientale di tali territori, permettendo disboscamenti, inquinamenti incontrollati e non regolamentati di territori prima incontaminati. Anche la riduzione della sovranità popolare è un argomento che si potrebbe andare ad inanellare in questo discorso, ma qui bisogna fare un excursus sulla attuale situazione europea: la crisi economica pare aver reso l’Europa, con i suoi innumerevoli organismi di controllo economico, una sorta di grande fratello con le telecamere puntate in direzione dei Governi di tutti i Paesi facenti parte di essa, rendendo in un certo senso nulla e fasulla la possibilità di agire in libertà e di gestire il proprio futuro liberamente a gran parte di queste nazioni: tutto ciò si sta traducendo in un malcontento generale che comporta la comparsa di insofferenza nel tessuto sociale, soprattutto dei ceti medio-minori (i più colpiti negativamente dalle crisi e dai cambiamenti).
Infine, la questione della diminuzione della privacy: tutto ciò si collega in maniera esemplare alla definizione di un mondo globalizzato, dove tutto ciò che permette di collegarsi con chiunque posto ovunque sulla Terra rende anche impossibile, spesso, la creazione di un momento personale, di solitudine, di concentrazione.
Paolo Gasparini