Questa settimana previsti gelati, ma non quelli da gustare durante una passeggiata spensierata sul lungo lago. “Gelati” siamo noi che dopo le rinunce pasquali, per chi le ha fatte, speravamo di trovare la giusta sorpresa-ricompensa nell’uovo di cioccolato e goderci la bella stagione all’aperto e senza restrizioni troppo rigide. Invece niente, né bel tempo, né allentamenti delle restrizioni. Dopo temperature quasi estive, infatti, siamo ripiombati nel freddo e si gela nel vero senso della parola. Agli impazienti che avevano già messo via i capi più pesanti toccherà riportare tutto fuori. A gelarci sono le correnti artiche che porteranno le temperature invernali nella Confederazione, e le gelate notturne che arriveranno potranno perfino recare dei danni alle piante già fiorite.
Ma a gelarci sono soprattutto le parole del presidente della Confederazione, Guy Parmelin, che ha frenato le speranze di quanti si aspettavamo maggiori e più rapidi allentamenti nelle misure anti-coronavirus.
Dopo gli allentamenti concessi dal Consiglio federale che hanno interessato e alleggerito maggiormente la sfera familiare, la Svizzera non sembra esser ancora pronta per allentare anche le restrizioni per ristoranti ed eventi. E anche se il Presidente della Confederazione ha chiesto di mantenere la calma e la pazienza ai cittadini, l’insofferenza degli svizzeri comincia a farsi sempre più pressante. Molti si sono “sfogati” trascorrendo le brevi feste pasquali fuori dai nuclei cittadini e in direzione delle case in montagna per godere un po’ degli spazi all’aperto. I più avventurosi sono volati da qualche parte all’estero, dove era concesso andare. Poi, invece ci sono quelli che hanno sfogato la propria impazienza e contrarietà alle restrizioni come il gruppo di giovani che lo scorso venerdì sera ha attaccato gli agenti nel centro di San Gallo, scagliando verso di loro oggetti e bombe Molotov. L’episodio arriva dopo quello della settimana precedente dovuta ad una festa illegale, e adesso si teme che gesti analoghi possano ripetersi per via di incitamenti alla rivolta sui social denunciati dalle forze dell’ordine. Anche in Ticino si sono registrati assembramenti di gente senza mascherina, solitamente davanti bar e ristoranti. È chiaro che sono soprattutto i giovani a soffrire di tutte queste restrizioni, tanto che sono spinti sempre di più a contravvenire alle norme anti-Covid. Ma non sono gli unici, in tanti, soprattutto famiglie, hanno deciso di partire, così come in molti sono giunti in Svizzera senza nemmeno aver effettuato il tampone preventivo richiesto. Sono state registrate 700 persone provenienti da una zona a rischio che sono entrate in Svizzera prive di test per il coronavirus: solo all’aeroporto di Zurigo, una dozzina di persone è stata sanzionata con una multa per il mancato test, in generale, al 20% dei casi è stato inflitto una multa di 200 franchi.
Per questo motivo e visti i fermenti di questi giorni, Parmelin ha dichiarato di capire l’inquietudine della popolazione, ma spera che i cittadini possano mantenere la calma e soprattutto restare pazienti. “Chiedo a tutti di mantenere la disciplina mostrata fino ad ora. Dobbiamo ancora una volta restare uniti, ma possiamo anche essere fiduciosi nel fatto che la situazione, con l’avanzare delle vaccinazioni, si stabilizzerà e tornerà a una certa normalità in estate”, ha detto il Presidente. Dobbiamo leggere tra le righe che, molto probabilmente, le restrizioni attuali dureranno anche per le prossime ferie primaverili. Gelati anche in primavera, dunque, ma no, ancora non parliamo di quelli golosi da gustare!
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