Il 13 giugno il Popolo voterà sulla legge COVID-19, che permette di sostenere finanziariamente durante la pandemia le persone e le imprese colpite dalla crisi, la cultura, lo sport e i media. Un NO metterebbe a rischio molti posti di lavoro e gli aiuti della Confederazione di cui più di 100’000 imprese e oltre un milione di persone hanno avuto e hanno tuttora assoluto bisogno. Consiglio federale e Parlamento raccomandano di accettare la leggeLa pandemia di coronavirus e i provvedimenti adottati per combatterla hanno colpito duramente l’economia, la cultura e lo sport. Per questo il Consiglio federale e i Governi cantonali hanno deciso diversi pacchetti di aiuti per salvare posti di lavoro e imprese. Nella primavera del 2020, il Consiglio federale aveva agito con sollecitudine e introdotto aiuti finanziari in virtù del diritto di necessità previsto dalla Costituzione. Questi aiuti finanziari sono stati rapidamente trasposti nella legge COVID-19 immediatamente messa in vigore dal Parlamento nel settembre del 2020.
Aiuti finanziari per moltissime persone e imprese
La legge consente di continuare a versare gli aiuti finanziari, cioè le indennità per lavoro ridotto, le indennità di perdita di guadagno per il coronavirus, gli aiuti ai casi di rigore per ristoranti, alberghi, imprese che organizzano eventi o agenzie di viaggi e gli aiuti a cultura, sport e media. Più di 100’000 imprese e oltre un milione di persone hanno avuto e hanno tuttora assoluto bisogno di questi aiuti della Confederazione, che dovrebbero ammontare complessivamente a circa 35 miliardi di franchi.
La vaccinazione non è oggetto della legge COVID-19
Oltre agli aiuti finanziari, la legge COVID-19 prevede anche provvedimenti per garantire l’assistenza sanitaria nell’attuale situazione di crisi, per esempio la possibilità di acquistare materiale medico importante quali i dispositivi di protezione o di consentire deroghe per l’omologazione di medicamenti per malati gravi. Non disciplina invece la vaccinazione contro il coronavirus. Anche durante la pandemia i vaccini sono omologati soltanto se sono sicuri. La legge COVID-19 costituisce inoltre la base per un certificato di vaccinazione unitario e a prova di falsificazione e conferisce al Consiglio federale la facoltà di adottare ulteriori provvedimenti, per esempio a protezione dei lavoratori particolarmente a rischio.
In caso di un NO verranno meno le basi per gli aiuti finanziari
La legge è limitata nel tempo; la maggior parte delle disposizioni valgono fino alla fine del 2021. Se il Popolo la respingerà, la legge decadrà già dal prossimo settembre e con essa la base per gli aiuti finanziari. Un NO non impedirebbe per contro al Consiglio federale di continuare a combattere la diffusione della pandemia con provvedimenti fondati sulla legge sulle epidemie, per esempio chiudendo negozi e ristoranti o vietando manifestazioni.
Argomenti dei contrari: la legge è stata messa in vigore senza consultare il Popolo
Il comitato referendario deplora che la nuova legge sia stata elaborata molto in fretta e posta in vigore senza consultare il Popolo. Inoltre, con la lotta alla pandemia non si starebbe soltanto diffondendo un clima di paura, ma anche stravolgendo la democrazia diretta. Secondo gli oppositori, accanto ad aspetti positivi la legge ne contempla anche di deleteri, come le eccezioni per l’omologazione di medicamenti o le sovvenzioni per i media.
Argomenti di Consiglio federale e Parlamento: aiuto immediato a chi è in difficoltà
Consiglio federale e Parlamento raccomandano di accettare la legge. La pandemia ha causato gravi difficoltà economiche a molte persone e imprese. La legge COVID-19 è la base per sostenere per il tempo necessario chi ne ha bisogno. Un NO susciterebbe grande incertezza e potrebbe mettere a rischio posti di lavoro e costringere imprese al fallimento. La legge è stata emanata secondo la procedura democratica prevista e garantisce il coinvolgimento di Cantoni, parti sociali e Parlamento.
DFI